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Il Quadrato prima cellula di Littoria, madre delle città pontine.

di Marina Cozzo

Era il 5 aprile del ’32 quando Benito Mussolini, a Cancello di Quadrato, decise la costruzione di Littoria.

La data di nascita ufficiale della città è il 18 dicembre 1932, in quel giorno di primavera veniva tuttavia alla luce il centro urbano chiamato Quadrato, che si formò attorno al primario nucleo eretto dai coloni e dai tecnici idraulici che operarono a lungo nella zona durante la bonifica. Oggi il Quadrato  (nome risalente alla misura terriera utilizzata dai Romani), è ricordato con una piazza a testimonianza della prima cellula di Littoria.

La storia più recente segna le tappe della progressiva rivoluzione economica di quest’area: nata come città agricola, aveva trasformato la sua fisionomia e, così, la sua vocazione, grazie alle le centinaia di poderi edificati dall’Opera Nazionale Combattenti e consegnati ai coloni sparsi a manciate nell’Agro bonificato.

L’idea di realizzare una città nel cuore dell’area bonificata si deve Valentino Orsolini Cencelli, presidente dell’Opera Nazionale Combattenti.

Questi, che controllava l’intero territorio sanato dalla bonifica, ritenne importante far sorgere una città centralizzante e alternativa a Roma e Cisterna, a servizio dei grandi fondi dell’Agro Pontino.

Il pensiero del presidente venne condiviso da Benito Mussolini, il quale, dopo aver visitato le opere e i lavoratori il 5 aprile del ’32, diede incarico di sviluppare il progetto all’architetto Oriolo Frezzotti.

Il piano dei lavori e i progetti vennero elaborati in maniera così celere da sollevare qualche critica. Ma il progettista aveva tenuto in grande conto la logistica della viabilità territoriale e la morfologia del territorio.

Littoria nacque inizialmente come un centro agricolo indissolubilmente legato all’area.

Infatti, detto piano di Frezzotti, partendo da un modello radialconcentrico, collegava organicamente Littoria ai Borghi, raccordando gli insediamenti alla viabilità di servizio e di attraversamento territoriale dell’area bonificata, proprio a partire dal trivio di Cancello di Quadrato.

Per il trivio passava il primo tratto della ferrovia che i Caetani avevano costruito nei primi anni del ‘900, finalizzata alla realizzazione delle reti viarie.

Attraversata o sfiorata dai maggiori canali di bonifica, (Acque Medie, delle Acque Alte – canale Mussolini e di Rio Martino), Littoria si sviluppava secondo una pianta ottagonale con strade diramate a raggiera dal centro, motivo conduttore del Piano Regolatore di Frezzotti.

Così, da semplice borgo di servizio alla bonifica, il piccolo borgo divenne centro rurale nel 1932, centro comunale nel 1933 e capoluogo di provincia nel 1934.

Con la fine della guerra nel 1945, l’originario nome di Littoria – in quell’epoca assai discusso – venne trasformato in Latina, ma la città ha conservato intatti negli edifici pubblici i caratteri propri dell’epoca in cui nacque: il Palazzo municipale con la torre, il Tribunale, il Palazzo del Governo e quello di fronte la Banca d’Italia in Piazza della Libertà, al centro della quale sorge una fontana marmorea a forma di fascio littorio composto da spighe di grano, donata dalle città di Asti e Vasto, la Cattedrale di S. Marco che si affaccia sull’omonima piazza, il Palazzo dell’Opera Nazionale Combattenti, la Piazza del Quadrato e i portici dei Palazzi Finanziari e degli edifici comunali, tra le caratteristiche più interessanti la quantità e la varia tipologia delle piazze che Frezzotti distribuì alle intersezioni tra i raggi e gli anelli dello schema a raggiera della Città Nuova.

Insomma la città ha mantenuto lo stile architettonico razionalista, dei primi del 1900, come  segno di volontà a creare e mantenere una identità storica e sociale, in una città eterogenea per popolazione e, quindi, per cultura.

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Marina Cozzo

Marina Cozzo

Giornalista