Riceviamo e pubblichiamo. Centri diurni, Emanuele Di Russo replica a Fratelli d’Italia
Di Redazione –
Interrogativi “pesanti” quelli posti dal capogruppo di Fratelli d’Italia dopo l’ultima commissione Welfare: “Mi risulta che da alcuni giorni il servizio sia stato attivato almeno in parte ma mi chiedo se siano stati rispettati i protocolli di sicurezza e i requisiti di legge, a tutela dei disabili e degli operatori”, dice Marchiella. Se a lui risulta, cosa sta aspettando ad andare a denunciare il fatto all’autorità giudiziaria?
È però, come sempre, fumo negli occhi, dei cittadini: l’apertura dei centri, infatti, come è stato ampiamente spiegato nella stessa commissione Welfare e dall’assessora Patrizia Ciccarelli, è subordinata alla presentazione di un piano sulle necessarie misure di sicurezza da mettere a punto per questa specifica emergenza coronavirus e alla seguente approvazione della Asl. Una procedura che ad oggi deve ancora concludersi.
La questione merita una replica di duplice natura: tecnica e politica.
“Va precisato – spiega il presidente della commissione Welfare, Emanuele Di Russo – che nel corso dell’ultima seduta di commissione è stato chiaramente detto dai dipendenti dei servizi, da Asl e assessora Ciccarelli che i centri sono attualmente chiusi, che le misure di prevenzione e sanificazione sono al vaglio della Asl, che le responsabilità di inottemperanza sono a carico dei diretti responsabili a cui gli eventuali danneggiati in primis devono rivolgersi. E che ad oggi non risulta nessuna denuncia a riguardo. Riguardo ai servizi, va invece detto che questa amministrazione è impegnata da tempo, ben prima dell’emergenza, a programmarne. E che eventuali suggerimenti sarebbero graditi nelle sedi opportune e nei tempi giusti, e non sotto forma di sgambetti a posteriori come purtroppo è consuetudine per una parte della minoranza”.
Dal punto di vista politico, una considerazione arriva invece dal movimento LBC. “Ci domandiamo – commenta Gabriella Monteforte, coordinatrice del consiglio generale – dove fossero i consiglieri di Fratelli d’Italia e il loro capogruppo quando nel luogo democraticamente preposto per il confronto e per l’analisi di problemi, esigenze e soluzioni, la Commissione Welfare, si trattava il tema della riapertura dei centri diurni. Come mai nello stesso pomeriggio della giornata di commissione il portavoce di FdI si faceva pubblicamente domande a cui i suoi compagni di partito avrebbero potuto esaustivamente rispondere senza necessità di ricorrere ai social network? Come sottolineato anche dall’assessora Ciccarelli, ogni chiarimento era già arrivato in commissione, ben prima di ogni pretestuosa domanda.
Il risultato di tali comportamenti istituzionalmente scomposti è nulla più che una cattiva rappresentazione di preconcetti, uno svilimento ed uno screditamento della dinamica democratica. Amministrare invece è cosa seria e non si può ridurre a sentito dire né a continue denigrazioni di cariche, uffici e reti professionali e di volontariato che con competenza svolgono il loro dovere di ascolto, confronto e programmazione spesso (come ne hanno dato ampia dimostrazione in questo periodo di emergenza) prevenendo e anticipando i bisogni e gli scenari di una crisi come quella che ci ha investito”.