Storia di Borgo Podgora – 2°parte

di Marina Cozzo –
“La grandezza del lavoro è all’interno dell’uomo” – Papa Paolo Giovanni II
La costruzione del villaggio viene affidata ad una squadra tecnico-amministrativa chiamata “Cantiere di Sessano”, con a capo il geom. Carlo Ganelli di Cisterna, affiancato da Elisio Cecchini e Giovanni Olimpio.
Uno dei primari interventi, al centro del villaggio, è il pozzo per il rifornimento dell’acqua, in un primo tempo per i lavori e dopo per gli usi civili.
L’acqua è fresca e potabile e così con tubazioni metalliche viene allestita una completa rete di distribuzione, che la porta ai fabbricati del centro e ai caseggiati colonici di periferia. Questa è una necessità imprescindibile per le squadre di operai venute da ogni parte d’Italia e particolarmente dall’Abruzzo, dall’Emilia, dal Napoletano e dal Veneto.
Viene terminato il fabbricato per i servizi sanitari, con un ambulatorio e l’abitazione del medico e degli infermieri dell’Istituto Antimalarico Pontino: essi assicurano agli operai ed alla popolazione locale l’indispensabile assistenza contro i mortali attacchi della malaria.
Il Villaggio comincia a delinearsi come un paesino completo e confortevole e vengono aperte le prime botteghe.

I primi fornai dell’Agro Pontino sono Enea Leonardi e Cesare Salvatori, di Cisterna, che riforniscono di viveri le squadre di operai e le famiglie dei tecnici e degli impiegati.
Il fabbricato destinato alla scuola elementare, viene attrezzato rapidamente dal Consorzio dì Bonifica, cosicché fin dall’anno scolastico 1929/30 inizia il corso regolare d’insegnamento: la prima maestra è la signora Scaravelli ed i primi scolari sono figli dei bonificatori e della popolazione locale. I bambini dei pastori, dei butteri, vengono alla scuola dalle lontane umili lestre, nelle quali risiedono con le loro famiglie. La direzione dell’insegnamento trova nome nel prof. Marcucci, pioniere della istruzione popolare.

La Chiesa, viene edificata nel ’28 e aperta al culto nel ’29. Per assicurare il servizio religioso nei giorni festivi, vengono presi accordi con il Vescovo di Velletri: un automobile dei Pionieri preleva il sacerdote, parroco a Rocca Massima, lo conduce alla Chiesa del villaggio, per il servizio religioso, e poi lo riaccompagna a casa.
Ultima ad entrare in servizio è la sede del Dopolavoro, con ufficio postale e con salone cinematografico; gli uffici della Bonifica provvedono alle rappresentazioni cinematografiche, che venivano effettuate una volta la settimana a turno per ogni villaggio o cantiere. Viene così organizzato un apposito servizio che faceva capo a Clinio Leonardi; questi carica sulla sua motocarrozzetta la macchina da proiezione unitamente alle pellicole che settimanalmente la Direzione prende a nolo a Roma.
Con Regio Decreto 1932 viene costituito il Comune di Littoria e il Villaggio Sessano viene compreso nel suo territorio.
Nel 1933, il villaggio assume il nome di Borgo Podgora a ricordo dell’insanguinata collina dalle migliaia di combattenti della prima guerra mondiale. Appena sei anni dopo, quindi, dalla nascita del Villaggio di Sessano e i Pionieri della Piscinara si erano già affezionati al vecchio nome che aveva indicato la nuova opera di bonifica con la denominazione che da molti secoli designava una squallida località della piana paludosa.
  Molti di questi pionieri erano però stati combattenti nella guerra 1915-18 e ben sapevano come fossero degni di ricordo i caduti del Podgora, per cui il cambio del nome del loro primo villaggio fu motivo di commozione e di orgoglio profondi.
I Pionieri sono i continuatori dei combattenti; questi, con il loro sacrificio restituivano all’Italia la Venezia Giulia, i Pionieri con analoga dura lotta contro la malaria, ridanno all’Italia l’Agro Pontino sottraendolo alla dai tentacoli Palude.