I fatti di Piazza Dante, l’indignazione della città e alcune reazioni scomposte.
Di Alga Madìa –
Spesso si ha la sensazione che quello che si legge sui giornali o si vede in tv appartenga a altri, ci riguardi parzialmente, più per parlarne che per indignarci.
Poi succede a Latina, a casa nostra, nella scuola frequentata dai nostri figli, e lì nasce la rabbia vera. Quella rabbia perché adulti, maestre a cui quei figli affidiamo ogni mattina, maltrattano, picchiano e umiliano quei bambini in classe, davanti ai loro compagni. Creature indifese che così piccole devono incominciare a capire che il mondo è composto da persone perfide, che avrebbero dovuto fare altro nella vita, anziché estorcere uno stipendio da maestre di scuola dell’infanzia, definite dal GIP due donne dalla “significativa pericolosità sociale”.
Si indigna la città, si legge di tutto sui social media: forche, ergastoli e ghigliottina.
I bambini (ma vale per qualunque essere indifeso, che sia anziano o portare di handicap ) dovrebbero godere di quel senso di umanità, di dolcezza di madre, di quella carezza che faccia sentire al sicuro, protetti da quel mondo esterno che non conoscono. Invece i bambini di quella classe hanno trovato gli sfoghi violenti di educatrici complici. Violenza reiterata fisica e psicologica la loro. “La prossima volta ti metto alla gogna, sapete che cosa è la gogna, eh”? Parole violente accompagnate da gesti violenti, registrate da una telecamera installata per acquisire elementi di prova da parte della Questura coordinata dalla Procura di Latina.
Mentre le indagini sono ancora in corso, non sono mancate iniziative a sostegno della sicurezza nelle scuole, tra cui una petizione con la richiesta di firme per chiedere all’amministrazione comunale di provvedere all’installazione di telecamere in ogni aula.
Non sono mancati neanche episodi sconcertanti come l’imbrattamento di muri in prossimità e sui muri della scuola di Piazza Dante, teatro involontario di questi incresciosi episodi. Imbecilli che sporcano i muri per gridare un’indignazione che si deve manifestare non facendo danno su danno, non ricordando a quei bambini ogni giorno che stanno entrando in un luogo di torture, ma facendo richieste concrete, che aiutino i bambini a dimenticare quello che nella delicata fase dell’età evolutiva, potrebbero non dimenticare mai.
Il link della petizione
https://www.change.org/p/amministrazione-comunale-di-latina-obblighiamo-i-comuni-ad-istallare-sistemi-di-video-sorveglianza-all-interno-delle-scuole?tk=PaXXCJUrIUOOAxN_5WK8rBkrhmbm3do2BULj5SNiRug&utm_source=petition_update&utm_medium