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Antonietta De Luca, scrittrice.

 A cura di Cora Craus

 

“Proust… in terra pontina”, rubrica liberamente ispirata al questionario di Marcel Proust.

Risponde: Antonietta De Luca, scrittrice, nei prossimi giorni sarà presentato a Latina il suo romanzo – inchiesta “In cerca di sole”.

 

La scrittura, una missione o una passione?

Entrambe, spesso contemporaneamente. Se partiamo dall’etimologia dei due lemmi mi pare l’unica risposta possibile, soprattutto poi se parliamo di letteratura engagé. Nella parola missione confluiscono due significati fondamentali: quello legato all’idea della mediazione, della negoziazione, dell’ambasceria e quello legato all’idea della diffusione, come nel caso delle missioni cristiane. Concordo con Santarone quando, nel libro La mediazione letteraria, dice che “Gli scrittori rappresentano dei mediatori particolari […], hanno la capacità di connettere esperienze soggettive e vicende più ampie, destini individuali e destini generali”. Non sempre, però, un autore scrive per comunicare, per mediare, per consegnare un messaggio rendendolo più accattivante o comprensibile. La scrittura può essere anche strumento di rappresentazione o di evocazione. Il lettore se ne accorge frequentando e comparando libri di generi e correnti letterarie differenti. Se penso al senso comune che si attribuisce oggi alla parola missione, quando se ne parla in riferimento a un lavoro, tuttavia, posso dire di sentirmene molto distante.

 

Il tratto principale del suo carattere?

Sono passionale.

 

I Social network, una nuova opportunità o un nuovo incubo?

Né l’uno, né l’altro: il social network è solo uno strumento e dello strumento ha la neutralità. Può offrire opportunità o causare problemi, dipende dalle scelte di chi lo usa. Per uno scrittore, i social rappresentano la democratizzazione dell’editoria, con tutti i pro e i contro: oggi la selezione dei contenuti da pubblicare è un pensiero di tutti, una volta era compito esclusivo degli editori. E a me piace salutare positivamente ogni nuovo passo verso la democrazia diretta.

 

Il look, una faccenda da personal shopper o una scelta personale?

Il look è senz’altro una questione personale.

 

Lei, personaggio centrale di una storia; chi è l’autrice, Elsa Morante o Natalia Ginzburg?

Tra le due, Elsa Morante, ma, per la verità, Isabel Allende.

 

Una giornata speciale: con quale donna del passato vorrebbe incontrarsi?

Ci vorrebbe una settimana speciale! Diciamo allora… il Lunedì con Dolores Ibarruri, il martedì con Anna Kuliscioff , il mercoledì con Simone Weil, il giovedì con Hannah Arendt,  il venerdì con Madame de Stael, il sabato con Matilde Urrutia, la domenica con Au Sang Suu Kyi.

 

Il femminicidio, un crimine come un altro?

Questa è una domanda da penalisti, ma ci provo. Probabilmente, se ci poniamo nella prospettiva dei diritti umani, non ha molto senso distinguere l’omicidio di un uomo dall’omicidio di una donna. Ha senz’altro più senso riferirsi all’assassinio in quanto atto perpetrato da un essere umano a danno di un altro essere umano. Resta il fatto, però, che oggi esiste un’emergenza innegabile e che il fenomeno della violenza sulle donne esprime un’esigenza diversa: quella di definire questo tipico comportamento come un crimine, perché dare una definizione specifica a questo preciso atto significa anche riconoscere valore alla donna in quanto tale -, significa rivendicare il diritto a una difesa che possa circoscrivere meglio il fatto criminoso e ricondurlo a una tipologia disegnata da parametri e indicatori specifici. In una prospettiva socio-culturale, dunque, trovo che abbia assolutamente senso riconoscere il reato di femminicidio nella sua particolare accezione.

 

Il futuro dei giovani: l’Italia o l’Europa?

Il Mondo. Come scrive Gramsci negli Scritti torinesi: “L’avvenire è dei giovani, la Storia è dei giovani. Ma dei giovani che, pensosi del compito che la vita impone a ciascuno, si preoccupano di armarsi adeguatamente per risolverlo nel modo che più si confà alle loro intime convinzioni, si preoccupano di crearsi quell’ambiente in cui la loro energia, la loro intelligenza, la loro attività trovino il massimo svolgimento, la più perfetta e fruttuosa affermazione”. Oggi questo mi sembra che sia ovunque più praticabile che in Italia.

 

La citazione poetica preferita?

Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso.

(Giuseppe Ungaretti, Commiato in L’Allegria, 1931.)

 

Un tratto distintivo dei latinensi?

So’ ffighi !!!

 

Un difetto di Latina?

E’ isolata e genera isolamento.

 

Un pregio della città?

La qualità della vita.

 

Una priorità culturale a Latina?

L’integrazione. Non è accettabile che, dopo tanto tempo, i veneti continuino a frequentare i veneti, i napoletani i napoletani, i calabresi i calabresi, i siciliani i siciliani e via discorrendo. Non è accettabile che una città che ha accolto comunità così diverse tra loro si chiuda di fronte alla presenza degli immigrati. Esistono quartieri-ghetto cito per tutti il Nicolosi che testimoniano oggi lo scarso impegno delle istituzioni negli ultimi 40 anni a incoraggiare la mixité sociale. L’integrazione è fondamentale per la crescita sociale, culturale e politica di una città. Integrazione è cultura.

 

Un libro che tutti dovrebbero leggere?

… dovrebbero trovarlo in biblioteca. Approfitto di questa domanda per sottolineare l’urgenza di ampliare, potenziare, valorizzare, aprire il luogo per leggere per eccellenza, ma anche il luogo per incontrarsi, per discutere e costruire proposte e progetti interdisciplinari a 360°, un luogo dove l’esperienza culturale sia un’esperienza di divertimento, di condivisione, di comunicazione e di diffusione. Aperto H24. Come ad Amsterdam. Dopo di che, dall’Odissea non si prescinde.  

 

Una scrittrice/re pontino da non perdere di vista?

Laura De Angelis/Antonio Ippoliti.

 

Un musicista pontino di cui tessere le lodi?

Diletta Coggio, ma anche Tommaso Carturan.

 

Un regista pontino che ammira?

Gianfranco Pannone.

 

Un pittore/trice pontino che tutti dovrebbero conoscere?

Più che altro un pittore che è impossibile non conoscere: Antonio Taormina.

 

La poetessa/ta pontino che più apprezza?

Renato Gabriele.

 

Il nome della città: Littoria o Latina?

Ancoooraaa? Ma Latina. Senza se e senza ma.

 

 

 

 

 

 

 

 

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