Crisi di mezz’età. Donne che scoppiano, ma forse solo per un po’.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura chè la diritta via era smarrita”. Così scriveva il sommo poeta Dante Alighieri nel primo canto dell’inferno nel 1300. Ciò mi spinge a pensare che anche 700 anni fa, il raggiungimento della mezza età (che Dante identifica nel 35° anno d’età, oggi molto più in là), portava, proprio come oggi, ad una profonda crisi di identità.
Oggi più che mai con l’emancipazione della donna, questo momento di riflessione o al contrario di ribellione (secondo i singoli casi) è vissuto sempre più spesso da entrambi i sessi.
Matrimoni che scoppiano come palloncini troppo gonfi, mariti colti in flagranza durante una scappatella con la segretaria ventenne, bambini urlanti da portare nell’ ordine a scuola, calcio, inglese, catechismo, feste di compleanno e infine per noi, ufficio, banca, posta, casa, spesa e, chi più ne ha più ne metta.
La vita ci sembra sfuggire di mano, per anni abbiamo dedicato il nostro tempo a tutto e tutti, le nostre stagioni sono trascorse in un baleno, trafelate dal cambio di pannolini, compiti e scartoffie dell’ufficio.
Poi un giorno, così, come per incanto, ci accorgiamo di esistere e non solo…Con stupore, ci rendiamo conto anche del collega che osserva molto interessato la nostra scollatura, del vicino che discretamente si complimenta per la nuova pettinatura e stranamente troviamo anche interessante rispondere alle mail di qualche ammiratore che sino a poco tempo fa ritenevamo petulante e sconveniente.
Si sa, da cosa nasce cosa e tra una conversazione e l’altra, ci ritroviamo senza essercene accorte a programmare il primo appuntamento con quel bel tipo conosciuto al parco, in qualche ristorantino fuori mano, lontano da occhi indiscreti.
Dante parla di dannazione, che definisce poco più amara della selva oscura, simbolo della vita peccaminosa, ma dopo anni di onorato torpore, se ci sentiamo nuovamente vive, col cuore che batte all’impazzata al solo squillo del telefono e nello stomaco un ritrovato girotondo di farfalline in letargo ormai da troppo tempo, sarà davvero peccato? Insomma, forse solo il grosso rischio di un bel guaio!
Godiamoci invece questo momento bello, bellissimo: sentirsi come a quindici anni, ringiovanite, forse anche più belle e poi tutti quei pensieri che affollano la testa…appuntamenti da incastrare fra una pausa pranzo e il parrucchiere, e questo cuore che pare non si voglia fermare più.
Eccoci, “cotte a puntino “come adolescenti a quarant’anni. Non è un inno al menefreghismo, ne’ al tradimento, ma solo voglia di sentirci nuovamente vive.
Vive sì, ma che fatica però! Forse, a pensarci meglio quelle farfalline nella pancia, a forza di girovagare stanno iniziando a dare anche un po’ di nausea.
Si fa strada piano piano l’idea che metterci un punto potrebbe diventare la soluzione.
Concludere quella che ci era sembrata la storia più “figa” della vita all’improvviso ridarà leggerezza e libertà.
Libere finalmente di non dovere apparire tutti giorni perfette come top model, libere di tornare a casa e di poter passare il pomeriggio a guardare un film con i bambini mangiando patatine e gelato, libere di non guardare ossessionatamene il cellulare in spasmodica attesa di un sms, di non mentire e di mettere finalmente a dormire quelle farfalline ormai stanche, perché anche se non lo dimostrano anche loro non hanno più vent’anni e dopo i tanti girotondi adesso hanno bisogno di assoluto riposo…almeno per un po’.
Forse “nel mezzo del cammin di nostra vita” ci sorprende capire che anche superati i quarant’anni è difficile capire bene ciò che davvero vogliamo.