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Curata da Fabio D’Achille per MAD la mostra “Doodles” dell’artista modenese Alberto Zecchini.

Dalla mostra “Doodles” dell’artista modenese Alberto Zecchini

A cura di Cora Craus –

È in corso a Latina, da mesi, una mostra diffusa dell’autore modenese Alberto Zecchini. Il percorso artistico delineato da Mad sul territorio propone oltre venti tele esposte in città nei diversi spazi espositivi che il progetto di Fabio D’Achille ha creato in contesti extra ordinari per l’arte contemporanea.

 E proprio mentre si sta per concludere la mostra di pittura “Ignoti” al Geena, l’autore sdogana sempre a Latina uno “zibaldone grafico”, scarabocchi, come lui li definisce; sono tantissimi disegni realizzati su diversi tipi di carta e montati, allestiti, direttamente sulle pareti della prima oleoteca della città, OlioCentrica. 

Gisa Di Nicola e Fabrizio Gargano.

I proprietari, da diversi anni fanno parte del Museo d’Arte Diffusa in questi giorni hanno concluso ANIMALIA, la mostra di un interessantissimo autore pontino, Renzo Rossi.

 Ma il motivo del coinvolgimento dell’autore modenese con la nostra città è il legame che ha con un’altra eminente artista pontina, Ersilia Sarrecchia che da qualche anno si è trasferita lì e continua la sua attività pittorica ma anche curatoriale con la Galleria Rana Rossa; proprio lei ci parla dei Doodles di Zecchini: “Il progetto “Doodles” di Alberto Zecchini, artista modenese, si presenta come un’indagine affascinante e profonda sulla potenza creativa dell’istinto, del gesto rapido e della libertà esecutiva senza schemi.

Come suggerisce il titolo, l’autore definisce le sue opere “scarabocchi”, ma il termine, sebbene possa sembrare riduttivo, in realtà svela creazioni complesse, non semplici segni casuali ma, a mio avviso, opere caratterizzate da una qualità esecutiva che si distingue per intensità e dinamismo.

Il termine “scarabocchio” è utilizzato da Zecchini per enfatizzare – prosegue Ersilia Sarrecchia –  la natura spontanea, libera e senza premeditazione di questi lavori, che nascono in momenti di pausa o di riflessione, come durante un viaggio in treno, un attimo di relax in una stanza d’albergo o una breve interruzione nel processo creativo della pittura.

È in questi spazi di tempo che l’artista dà vita ai suoi “Doodles”, dei piccoli universi che emergono su supporti cartacei di diverse dimensioni e spessori, dove si mescolano paesaggi onirici, figure stilizzate di chiara matrice fumettistica e personaggi fantastici.

Le tecniche utilizzate, penne Bic, inchiostri e pastelli ad olio uniti in insolite combinazioni, sono un ulteriore elemento di questa libertà creativa che da vita a personaggi che sembrano emergere direttamente dalla mente dell’artista, liberi da qualsiasi vincolo estetico o stilistico.

Le immagini, sebbene siano nate in contesti di assoluta informalità e senza un progetto predefinito, trasmettono una narrazione intima e personale, dove la fantasia di Zecchini si libera dalle convenzioni per esplorare territori sconosciuti, popolati da esseri e paesaggi che rimandano a un immaginario intimo e personale.

Il risultato è una serie di opere che, pur nella loro apparente leggerezza, mostrano un’enorme profondità emotiva. Con un atto apparentemente così semplice come uno “scarabocchio”, l’artista riesce a condurre il pubblico in un mondo che si fa più vasto, più profondo e, in un certo senso, più vero”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista