Da Acquapendente a Bolsena, a piedi lungo la via Francigena
Di Luisa Belardinelli –
Lunedì 15 agosto ore 5,30 – Si parte rigorosamente a piedi da Acquapendente ( il cui nome nasce dal fatto di trovarsi nei pressi di numerose piccole cascatelle che confluiscono nel fiume Paglia). E’ un paese in provincia di Viterbo situato a nord del Lazio al confine con la Toscana, i cui confini per un tratto sono segnati dal Lago di San Casciano, e Umbria, una decina di chilometri a nord del Lago di Bolsena presso la Riserva naturale Monte Rufeno che si trova sulla riva opposta del fiume Paglia;
Abbiamo 24 chilometri in programma quest’oggi. Iniziamo a percorrere l’antica Cassia, denominata Via Francigena ma prima di salutare Acquapendente non si può non visitare la Basilica Cattedrale del Santo Sepolcro e la sua Cripta. È chiamata del Santo Sepolcro perché vi è conservata una pietra macchiata di sangue che si dice provenga dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. La reliquia è una delle più importanti e caratteristiche in Italia per la sua antica origine (X-XI secolo).
Salutata Acquapendente ci incamminiamo verso lo splendido paese di Bolsena. L’inizio del percorso si rivela poco emozionante e privo di punti di ristoro. Arrivati però a San Lorenzo Nuovo finalmente abbiamo potuto riposarci e ammirare uno splendido panorama sul lago di Bolsena.
Superato il Centro di San Lorenzo Nuovo iniziano le suggestioni, i panorami e le strade sterrate in un continuo saliscendi tra uliveti, prati e boschi.
Dopo una salita non proprio piacevole incontriamo a sopresa Bolsena che ci premia con la suggestiva visione (e non allucinazione, visto i km sotto il cocente sole) della Rocca Monaldeschi della Cervara, proprio situata nel centro storico del paese medievale, oggi sede del Museo territoriale del Lago di Bolsena e dell’acquario molto rinomato sul territorio. Le prime notizie della Rocca risalgono al 1156 quando il papa Adriano IV fece fortificare i borghi situati sulla Cassia a difesa delle incursioni barbariche. Passò poi alla potente famiglia orvietana dei Monaldeschi.
Bolsena si affaccia sull’omonimo lago vulcanico, il più grande d’Europa. Da non perdere oltre alla Rocca, la Cappella del Miracolo (1639) in stile barocco, da dove nasce l’istituzione della festa del Corpus Domini. Il miracolo si riferisce all’ostia che nel lontano 1263 o 1264 fece sgorgare una notevole quantità di sangue. Le prove del miracolo furono portate a Orvieto e consegnate al papa Urbano IV, che dopo aver preso visione delle tracce del miracolo, istituì la festa del Corpus Domini. L’interno è caratterizzato da un altare con un ciborio molto antico ed una pregevole statua in omaggio a Santa Cristina, attribuita a Buglioni.
E’ poi obbligatorio perdersi tra i vicoletti del paese per poi andare a dissetarsi alla Fontana di San Rocco. Voluta dal cardinale Giovanni de’ Medici per i bolsenesi l’acqua che sgorga è miracolosa ed ogni anno viene celebrata una messa con la benedizione delle acque (16 agosto).
Dopo una cena prelibata con la “sbroscia” , tipica zuppa del pescatore (acqua cotta con pesce di varie specie, patate, pomodoro, mentuccia e vino bianco) e pici (pasta acqua e farina) al ragù bianco, accompagnati da un Rosso Tellus Syrah 2009, con il sorriso e il corpo ritemprato siamo andati a dormire per affrontare una nuova giornata nel migliore delle forze.
http://www.acquariobolsena.it/index.html