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Diteci che non è vero. A Sonnino una donna sarà processata per non aver tenuto pulita la casa




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    di Alga Madìa –

Ho sperato fino all’ultimo che non fosse vero e ancora adesso  voglio credere che salti fuori qualcosa che confermi la mia speranza. 

A Sonnino una donna andrà a giudizio e rischia dai 2 ai 6 anni di carcere per non aver tenuta pulita la casa, per non aver cucinato per il marito piu grande di lei di 7 anni.

La notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica, ha fatto immediatamente il giro del web e noi non possiamo non riportarla, noi che tutti i giorni mettiamo la donna in primo piano, ma continuando a sperare che ci sia qualcosa che ci sfugge.

 

Fino a stamattina eravamo ancora scioccati per gli ultimi avvenimenti di cronaca nera, quelli in cui le donne vengono ancora uccise perché non obbidiscono al volere del marito, qualunque esso sia. E invece questo signor marito, preferisce adire le vie legali per fare in modo che la propria moglie si sottometta completamente al suo volere. Così entra dai carabinieri e denuncia il fatto e un giudice gli dà ascolto.

Rinvio a giudizio per la signora 42enne che aveva evidentemente altre ambizioni o semplicemente voleva fare altro.

Ora chi scrive è persona attenta all’ordine e alla pulizia ma esclusivamente per propria volontà.

Non può esistere un uomo che cerchi nella giustizia quella che in realtà è una sua esclusiva volonta. Pare che addirittura la signora si sia permessa il lusso di farlo dormire sul divano alcune volte, magari in seguito a una lite o una crisi che evidentemente lui non vuole vedere. Non posso e non voglio crederci e se così sarà andrò in aula a sostenere questa donna a cui è stata tolta la libertà di fare ciò che crede, e ci andrò con i guanti di gomma, accompagnata da tutte le donne che vorranno seguirmi, casalinghe per scelta e  lavoratrici.

È davvero una questione culturale, non ne usciremo tanto facilmente da questo angolo finché troveremo sulla nostra strada chi continua a volerci imporre cosa fare e come farlo.

Anche la giustizia? Sono fermamente convinta di no.

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Alga Madia

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Direttore responsabile