Donne che scrivono la Storia
di Marina Bassano –
La storia la scriviamo tutti i giorni, più o meno consapevolmente. A volte non è necessario aspettare decenni perché quello che abbiamo vissuto venga classificato come storia degna di essere raccontata e tramandata. È quello che è accaduto con il documentario Atlantis, girato dal regista pontino Massimo Ferrari, sullo sciopero al femminile delle operaie della Tacconi Sud di Latina.
La storia come narrazione della vicenda dice che dal 2010 per 550 giorni le 29 impiegate della fabbrica occupano la suddetta per lo sciopero femminile più lungo in assoluto, causa licenziamento in tronco senza preavviso da parte del datore di lavoro. Siamo alla vigilia di Natale del Dicembre 2010, dopo 20 anni di lavoro lo stabilimento tessile chiude e le operaie vengono messe alla porta. Dopo 550 lunghissimi giorni di presidi, di nottate e di lotta per i propri diritti, le donne riescono a far riconvertire la destinazione dell’impianto e a mantenere il posto di lavoro.
È una bella storia, una storia che doveva essere raccontata, di solidarietà femminile e di resistenza civile come non se ne vedono più ai giorni nostri.
La storia come vissuto, ce lo restituisce appunto il documentario che ha vinto oltreoceano il premio come miglior documentario nel 2013 al Workers Unite Film Festival di New York. I significati di questa storia sono tanti, dai diari personali delle scioperanti, alla “fabbrica che pensa”, il nuovo modo di concepire l’azienda dell’imprenditrice Margherita Dogliani che sostiene lo sciopero delle operaie, al fatto che quella che stava chiudendo era l’ultima industria manifatturiera nel Lazio ad occupare solo donne. Tutti questi contenuti vengono fuori alla grande nel documentario, che dà voce al tutto e ricompone i pezzi. La voce fuori campo è quella di Rosa Giancola operaia a capo dello sciopero, che ha guidato e trascinato le colleghe in questa lunga resistenza.
Accanto al documentario, è stata predisposta una mostra fotografica dal titolo “550 giorni tra crisi e speranza” che tramite le fotografie dei giornali durante i mesi dello sciopero e le foto all’interno della fabbrica fatte da due reporter professioniste, mira a testimoniare visivamente lo sviluppo dello sciopero giorno dopo giorno. La mostra è stata presentata nelle provincie del Lazio in un percorso itinerante.
In occasione dell’ultimo 8 marzo, mostra e documentario sono stati riproposti a Pontinia al Museo dell’Agro Pontino in occasione dei festeggiamenti per la festa della donna e per l’80esimo anniversario di fondazione della città.
Un documentario che si radica profondamente nel nostro territorio e perciò sempre attuale, che ha portato a livello internazionale attenzione sulle problematiche che purtroppo sono comuni nell’Italia della crisi economica e che hanno avuto nelle donne protagoniste la marcia in più, per un lieto fine non comune da trovare.