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Elliott Grieshofer regala una sorpresa per il finissage della sua mostra “Ruminazione mentale” presso MEG di Sabaudia

Il curatore Fabio D’Achille con l’artista Elliott Grieshofer

A cura di Cora Craus –

“Ruminazione mentale” è il titolo della mostra fotografica al Museo Emilio Greco di Sabaudia dove Elliott Grieshofer è approdato con il supporto di MAD Museo d’Arte diffusa nella rete museale provinciale. Elliot ha esposto all’interno del progetto MUSEO 4.0 del Comune di Latina finanziato dalla Regione Lazio alla sua quinta edizione; la mostra è a cura di Fabio D’Achille che ha immaginato con il direttore del Museo Emilio Greco di Sabaudia Gregorio Maria Mattei questa mostra in relazione con le bagnanti di Emilio Greco.

“La mostra – si legge in una nota degli organizzatori – è stata prorogata fino al 5 luglio al MEG di Sabaudia e per l’occasione della chiusura “regala” una sorpresa al pubblico e alla pittoresca città pontina. L’autore infatti ha prodotto/scattato in questo mese di esposizione delle nuove fotografie proprio nella città, immaginate come una “perlustrazione ispirata” del nostro territorio che verranno presentate proprio venerdì sera e resteranno esposte – stavolta nella corte comunale – come scenografia di diversi eventi culturali estivi”.

Chi è l’artista austriaco Elliott Grieshofer ?

Elliott Grieshofer è un giovane artista specializzato in fotografia bianco e nero, è nato nel 1994 a Graz (Austria) ha vissuto a Roma ed ora in Calabria. Ha iniziato a collaborare con gallerie d’arte recentemente, nel 2021, attualmente vende le sue opere in Europa. Il suo lavoro è spesso astratto e incorpora elementi di surrealismo, contrasto elevato, nebbia e realtà malinconiche.

Ha iniziato a fotografare intorno ai venti anni ispirandosi agli scatti di Ansel Adams, Henry Cartier-Bresson e al pittorialismo del XIX secolo. Principalmente gli piace fotografare il “mal tempo” che gli è utile per sfruttare la luce soffusa della nebbia e creare un ambiente misterioso, oppure rappresentare il fascino della pioggia per rendere pittoreschi gli scenari, vagando alla ricerca di contrasti, luci poetiche, silenzio e momenti di riflessione. 

Riportiamo una riflessione del direttore del MEGGregorio Maria Mattei sulla mostra e sulla dinamica e attiva permanenza di Elliott Grieshofer a Sabaudia:“Ruminazione Mentale e gli scatti per Sabaudia Elliott Grieshofer scatta in bianco e nero ma il gradiente dei grigi delle sue immagini suscita un arcobaleno di sensazioni. Le opere della mostra “Ruminazione mentale”, forse anche proprio grazie alla loro essenza in bianco e nero, hanno dialogato in maniera estremamente spontanea con la collezione del maestro Emilio Greco nel museo di Sabaudia per tutto giugno 2024. L’ambiente del Museo Emilio Greco si è prestato con facilità al dialogo. Questa armonia si è creata con entrambi gli elementi che possono considerarsi come principali dell’opera di Emilio Greco: l’immensità del mare e il rigore del bianco e nero.

Volendo progredire rispetto alla retrospettiva ospitata in museo, da questa esperienza del fotografo presso la città di Sabaudia, sono nati nuovi scatti. Le immagini di Elliott, stavolta, ci restituiscono una Sabaudia per certi versi iconica e tradizionale ma per certi altri molto innovativa e sorprendente, nascosta, visibile cioè non a tutti i passanti ma solo a chi sa soffermarsi.

La parola “ruminazione”, scelta per il titolo della mostra, ha un significato ben preciso. In ambito psicologico si riferisce proprio al pensiero ripetitivo, alla riflessione continua e non ha volare neutro. Indica infatti i pensieri negativi. La semantica è coerente con l’inevitabile ed indiscutibile malinconia delle immagini, proveniente anche dall’assenza del colore. Tuttavia, l’elemento dell’acqua, inesorabile e costante, mentre acuisce il sentimento malinconico, dà speranza. Questo si scorge nello scatto: la voglia di fermare l’immagine del tempo, la malinconica consapevolezza di quanto gli attimi siano fugaci ma anche l’inesorabile fioritura a cui la riflessione dovrebbe farci arrivare.

Rarefazione ed elaborazione post-prodotta delle immagini infine fanno da cornice ad un elemento raro nei lavori di Elliott: la presenza dell’essere umano. Una presenza di solito discreta che qui, in alcuni casi, si fa più ingombrante. Stessa sorte tocca all’acqua che finisce per movimentare anche i panorami più statici, forse tradendo un desiderio di svolta che è al contempo storico e generazionale.

Grazie Elliott!”

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista