Ex campo profughi di Latina, Emanuela Gasbarroni presenta il suo ultimo documentario
di Alga Madìa –
La sala conferenze è piena, tantissima gente alla presentazione del progetto sul Campo profughi di Latina. Un destino evidente per quel luogo che ha visto nel corso della sua storia sempre tante persone. Il vecchio campo profughi, oggi (da 25 anni) sede della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza, dopo anni e anni di disperazione, rassegnazione e spesso speranza, ha visto abbracci e gioia, ricordi e tanta tanta commozione.
Una serata partecipata e commovente, ideata da Emanuela Gasbarroni, quella per presentare il progetto del documentario “Fuga per la libertà” sull’ex campo profughi di Latina. di cui lei cura documentazione, scrittura e regia.
E’ visibilmente emozionata quando prende la parola: “Ringrazio uno ad uno i miei testimoni Aurelia Klimkiewicz, e Mihai Babeanu che sono tornati dal Canada e da Parigi in quel campo dove sono stati in un’altra vita, ringrazio coloro che ci hanno offerto i loro ricordi: Aldo Ardetti, Annabella Di Bianco per il toccante ricordo di Sergio Ban e per ciò che saprà organizzare per il restauro del muro da lui affrescato all’ingresso del campo, Vincenzo Piccaro, Antonella Finotti Roberto e Marcello Berdowski, Riccardo Pece, Janush. Ringrazio uno ad uno i partecipanti del pubblico che con la loro attenzione e commozione si sono uniti alla narrazione. Mi hanno scritto e chiamato tantissime persone e la notizia di questo progetto è giunta dal Canada agli Stati Uniti all’Australia alla Romania, alla Polonia da dove mi hanno scritto ricercatori, giornalisti, scrittori.
Grazie anche alle voce di Clemente Pernarella e alle bellissime foto di Tonino Mirabella, nonchè alle parole di Emilio Drudi sulla tragica realtà dei migranti oggi.
Ci siamo abbracciati e commossi con trasporto e la memoria ha avuto senso. Al liceo scientifico E. Majorana il giorno dopo le emozioni e le riflessioni si sono ripetute. In molti mi chiedono di replicare”.
Inutile dire quanto la sua emozione, i racconti di tutti i relatori, abbiano colpito e affondato tutti noi che di quell’epoca avevamo ormai uno sbiadito ricordo. A Emanuela, alla voce di Clemente Pernarella, alle foto di Tonino Mirabella il grazie sentito e davvero commosso di chi scrive – ma della platea intera – per aver restituito alla città parte di una storia che ci appartiene totalmente, e che per motivi diversi era stata volutamente accantonata. Un lavoro meticoloso e prezioso che è solo l’inizio di un progetto più grande.
Chiunque volesse partecipare al progetto, che prevede la realizzazione di un documentario di 52 minuti, un libro e un sito web può farlo aderendo alla campagna di crowdfunding
Tutti i particolari riguardo la storie, i personaggi, le strategie produttive, i riconoscimenti si trovano all’interno della campagna di crowdfunding http://linkpdb.me/9391
questo è il promo
Le ricompense prevedono credits, documentari con contenuti eccezionali di contenuti extra, proiezioni in cinema e circoli e molto molto altro.
Entrando nella pagina del crowdfunding http://linkpdb.me/9391 c’è la spiegazione dettagliata e si può scegliere la forma di collaborazione
I fondi raccolti con il crowdfunding sarebbero un contributo fondamentale per narrare questa complessa storia di un passato recente, che appartiene a tutta la città.