“Il paesaggio antropico: mito, storia, bellezza e natura” conferenza presso l’EtnoMuseo di Roccagorga
a cura di Cora Craus –
Lunedì, 20 febbraio alle 17.30 presso l’EtnoMuseo di Roccagorga, con il supporto di Ulisse.Net e il sostegno della Regione Lazio, si discuterà del paesaggio del Lazio Virgiliano.
Dopo la presentazione a cura di Giosuè Auletta, coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo del Lazio Virgiliano, interverranno: Antonio Saccoccio, coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino; Eros Ciotti, presidente dell’Ass. Metropoli’s/gestione EtnoMuseo Monti Lepini di Roccagorga; Paola Cacciotti, presidente del Centro Studi A.R.T.E; Antonio Scarsella, della Rete Ulisse.Net; Giuseppe Ciavolella, Ass. Cammino. Coordinerà i lavori: Vincenzo Piccaro.
“L’idea, portata avanti da tempo –
scrivono in una nota gli organizzatori – dall’Ecomuseo del Lazio Virgiliano, prevede la
conoscenza complessiva del paesaggio che il poeta Virgilio, duemila anni fa,
descrisse con lo Sguardo della Dea dal Circeo alla foce del Tevere. In questo
paesaggio ogni luogo è parte di un tutto e il valore dell’insieme è molto di
più della somma delle parti, se chi abita in questi luoghi ha la coscienza di
vivere nel territorio del Lazio Latino, con uno straordinario patrimonio
naturale, mitico, storico e culturale.
Un tema affascinante, che sposa la storia con la
mitologia, l’antropologia con la sua produzione di località, il paesaggio con
la bellezza e le sue intrinseche ragioni naturali; perché anche di questo si
parlerà nell’esclusivo salotto del Museo di Roccagorga”.
L’iniziativa ad ingresso libero sarà accompagnata
da una piacevole sorpresa letteraria, gli organizzatori, prenoteranno
gratuitamente a tutti i partecipanti una copia del libro in stampa: “Truccatravoli, come si giocava un tempo”.
Cos’è e dove si trova l’EtnoMuseo di Roccagorga?
Sul sito del Ministero della cultura viene presentato con queste parole: L’EtnoMuseo di Roccagorga ha sede nel Palazzo Baronale, è stato ideato come il luogo dell’identità dei Monti Lepini.
L’allestimento è il risultato di approfondite ricerche sul territorio, i cui esiti vengono offerti alla fruizione del pubblico, con particolare attenzione per la dimensione comunicativa: la “scena” museale si fonda in gran parte su installazioni, scenografie, simulazioni ludiche, postazioni di ascolto, sculture affioranti dalle pareti ed altri espedienti atti a coinvolgere il visitatore in un percorso di attivazione dei sensi, delle emozioni, della curiosità.
L’allestimento, Ma chi mai aveva visto niente! Il ‘900, una comunità, molti racconti, è dedicato a Roccagorga; il percorso si snoda attraverso sette ambienti: Quelli della Rocca, Cinema Splendore, Pasqua rossa, Habitus, Grani di storia, Garage-cultura, Noi loro. L’EtnoMuseo fa parte del Sistema Demos e del Sistema territoriale dei Monti Lepini, nell’ambito del quale costituisce il polo di riferimento in materia demoetnoantropologica.