In scena al D’Annunzio Racconta…mi con i ragazzi di Diaphorà
Di Alga Madìa-
Portano sul palco una valigia, di quelle che a chiuderle si fa fatica perché è piena zeppe di cose. Ma i ragazzi di Diaphorà dentro quella valigia che appartiene a tutti loro, ci hanno messo cose che apparentemente non pesano, non sono tangibilii perché non si possono toccare i sentimenti, il bene e la rabbia, la natura, la gioia, il cuore, l’amicizia, l’amore.
Ci hanno messo dentro i loro sogni e per ogni sogno hanno messo in scena una storia. Quella per esempio del viaggio in auto in Umbria con tanto di autista e poi quella storia simpaticissima sugli animali che alla fine rinunciano ad aggredire, anche se sta nella loro natura.
E poi canti, balli che hanno un comune denominatore: l’amore. Quell’amore di cui quotidianamente si cibano, che sentono intorno a loro e soprattutto fra loro.
A presentare Racconta…mi, un viaggio di storie senza confini, per la regia di Roberto D’Alonzo, che si è tenuto al Teatro D’Annunzio, visibilmente emozionato il neo presidente Paolo Magli, che ha preso da pochi mesi il posto di Bruno Mucci, per sei anni alla guida di questa associazione che nasce nel 2002 per volontà di alcune famiglie associate con il fine di migliorare la qualità della vita dei propri figli.
Cantano, suonano, recitano i ragazzi di Diaphorà e poi imparano tecniche culinarie e a diventare fini pasticceri e ancora si dedicano alla produzione di piante erbacee, arbusti ed alberi e alla coltivazione di piante orticole nello spazio dedicato all’orto. Non stanchi ogni sabato mattina offrono la l colazione solidale nella sede storica di Diaphorà a quanti abbiano voglia di trascorrere con loro qualche ora.
Cresce in contenuti e iniziative ogni anno di più Diaphorà, questa associazione che ha l’obiettivo primario di promuovere l’integrazione socio-lavorativa delle persone con disabilità attraverso laboratori formativi, offre momenti di incontro e sostegno reciproco alle famiglie, favorendo la partecipazione alla vita di gruppo. Questo è l’amore che cantano, l’amore di cui sono capaci.