Irene Focardi, ex modella, ancora un femminicidio
di Alga Madìa –
Un bollettino di guerra, ecco cosa sembra quella lista spaventosa e agghiacciante di nomi di donne che muoiono per mano del proprio uomo, di quell’uomo che si erano accuratamente scelte per la vita o per amore.
Numeri che crescono in una costante, triste e raccapricciante verità che quasi quotidianamente riaffiora con nuovi casi. Sembra sempre l’ultimo caso quello di un femminicidio che si consuma nell’ambito del contesto familiare delle vittime ma davvero non lo è, e rappresenta, secondo l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (EURES) il 63,3% dei casi, quasi 7 su 10.
Non sono solo numeri, sono persone, sono donne che amano e spesso offrono al proprio compagno l’ultima chance a fronte dell’ennesimo “ti giuro che non succederà più” che poi, inevitabilmente non solo succede di nuovo, ma la sua gravità va sempre un po’ oltre.
Mi sono spesso chiesta se siamo così deboli da non riuscire a capire che la violenza verbale uccide l’anima e quella fisica arriva a togliere la vita oppure se siamo così follemente forti al punto di credere che quell’uomo, in nome di quell’amore (?) cambierà. Forti da credere di poter sempre gestire comunque le situazioni, forti perché sappiamo sempre perdonare. Non cambierà quell’uomo perché non sa farlo, non capirà che quella gelosia non ha senso, che non serve pedinarti, raggiungerti sotto casa e non consentirti di chiudere quel cancello perché in mezzo c’è il suo piede e la sua faccia minacciosa.
Inutile ribadire che da queste situazioni non solo bisogna scappare e se è il caso denunciare ma, bisogna mettersi davvero in salvo. Ed è quello che non è riuscita a fare Irene Focardi, ex modella, 43enne, scomparsa il 3 febbraio scorso. L’hanno ritrovata dentro un sacco nero, pare con diverse fratture al cranio e alle costole, buttata in un fossato vicino alla casa dove abitava il suo ex compagno, Davide Di Martino che si trovava agli arresti domiciliari proprio per maltrattamenti e che ora è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Nella sua casa sono stati trovati sacchi neri simili a quelli utilizzati per nascondere il cadavere della povera Irene.
C’è ancora tanto da fare. Tanto tanto tanto.