ED Abitare l'Agro PontinoED AttualitàED CulturaED Libri

“La pittura del ‘500 da Leonardo da Vinci al Pomarancio – tracce del loro passaggio nel territorio Lepino e Pontino” presso l’Abbazia di Valvisciolo

L’opera è presente nell’abbazia di Valvisciolo

a cura di Cora Craus – 

Sabato, 25 febbraio alle ore 18 presso l’abbazia di Valvisciolo si svolgerà l’incontro di riflessioni artistiche e letterarie: “La pittura del ‘500 da Leonardo da Vinci al Pomarancio – tracce del loro passaggio nel territorio Lepino e Pontino”.

 Interverranno: Eros Ciotti, scrittore; Sonia Testa, scrittrice; Rossella Tacconi, storica dell’arte; Carlo Gennatiempo, dell’archeoclub di Sermoneta. Modera lo scrittore Antonio Scarsella.

L’evento sarà impreziosito dal commento Musicale della Prof.ssa Antonella Moles dalle letture curate da: Paola Cacciotti, Alessandra Corvi, Luca Protani, Fernando De Santis.

L’iniziativa ha come tema centrale l’evolversi dell’arte, della pittura in particolare, dal Rinascimento al Manierismo, da Leonardo da Vinci alle opere pittoriche del Pomarancio, soprattutto quelle presenti all’interno della Abbazia di Valvisciolo, realizzate alla fine del 1500, in età manieristica e con le ben chiare influenze del Caravaggio.

Le riflessioni artistiche e letterarie prendono spunto da due recenti pubblicazioni la prima: “Chaterina, la schiava che partorì il genio” un libro di Eros Ciotti, vincitore del premio letterario dei Monti lepini nel 2022, che indaga sulla nascita e la presenza materna nella vita di Leonardo e come influì sull’artista. Soprattutto in merito alla visione “eretica” del rapporto con la fede delle sue opere, quale la definì il Vasari, oppure, molto più probabilmente, con l’approccio scientifico che lo scienziato ed inventore trasportò anche nella pittura.

La seconda pubblicazione: “Antonio e Niccolò Circignani – La deposizione di Cristo” di Sonia Testa. Questa nuova pubblicazione della studiosa d’arte vuole racchiudere, in un unico volume, il nutrito corpus di vari saggi effettuati dall’autrice nel corso degli anni e che hanno costituito il fondamento e le linee guida per l’analisi storico critica condotta all’interno dell’opera.

“La Deposizione di Cristo nel sepolcro” è un dipinto (olio su tela, cm 122x 96) realizzato tra il 1588 e il 1592 dal pittore Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, con la collaborazione del figlio Antonio Circignani, soprannominato anch’egli il Pomarancio. L’opera è attualmente conservata nel Museo White presso l’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta, in provincia di Latina.

L’iniziativa, oltre ad indagare complessivamente sul tema e gli artisti cerca la loro contestualizzazione nel territorio: Leonardo che visitò il nostro territorio nel 1513, i Pomarancio a Valvisciolo, su commissione del duca Caetani. L’incontro vuole ripercorrere il Rinascimento nello Stato Pontificio e nel sud del Lazio, le tracce lasciate da questo grande periodo culturale.

I personaggi visti più da vicino:

 Leonardo da Vinci, il più grande genio italiano, considerato una delle menti più ingegnose e feconde del Rinascimento, non ha bisogno di presentazioni fu pittore, architetto, scienziato nacque a Vinci in provincia di Firenze, 15 aprile 1452 e morì in Francia nel castello di Cloux, presso Amboise il 2 maggio 1519. Leonardo ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative sia la storia del pensiero e della scienza. L’architetto e scrittore Eros Ciotti ha dedicato più di una pubblicazione al passaggio di Leonardo nel nostro territorio ricordiamo: “Le paludi Pontine del ‘500 e la Gioconda di Leonardo” Ed. Atlantide; “I paesaggi di Leonardo – I suoi sfondi pittorici” Ed. Atlantide.

Rimaniamo in terrà toscana con l’altro personaggio: Niccolò Circignani detto il Pomarancio. Nasce in Pomarance, in provincia di Pisa nel 1530 è stato un celebre pittore toscano, molto attivo in Umbria e a Roma, città dove sono conservati i meravigliosi affreschi nella Basilicata di Santo Stefano Rotondo al Celio.

La presenza del pittore Niccolò Circignani, detto il Pomarancio presso l’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta è documentata, come si evince da due iscrizioni poste nella parte destra dell’abside, da un ciclo di affreschi realizzati tra il 1586 e il 1589, con la collaborazione dei suoi allievi, nelle pareti laterali dell’abside e nella Cappella di San Lorenzo su commissione del Cardinale Enrico Caetani in occasione della visita di Papa Sisto V.

Il dipinto “la Deposizione di Cristo nel sepolcro”ha una architettura scenografica e plateale con al centro il Cristo e la Vergine Maria, che sostiene con le braccia il figlio e accosta la fronte sul suo capo, quasi per prendere consapevolezza della morte. Il suo sguardo di dolore è intenso ed è rivolto esclusivamente al figlio, ormai esanime.

Il Cristo e la Vergine Maria sono circondati da altri personaggi, in particolare nella parte posteriore sono presenti Giuseppe d’Arimatea che regge il corpo privo di vita del Cristo e la Maddalena con gli occhi al cielo, evidenziando il dramma; a fianco alla Vergine Maria compare l’apostolo Giovanni Evangelista con un mantello rosso che, con una mano sul petto in segno di pietà, guarda il corpo esanime del Cristo, mentre in basso è raffigurato Nicodemo il quale prepara il lenzuolo per avvolgere il corpo di Cristo; infine, a terra, a sinistra, è possibile notare una cesta con gli strumenti del martirio, in particolare il martello e i chiodi.

Previous post

Presso la Domusculta di Norma la presentazione del progetto: “Il cammino di Papa Gioacchino – un viaggio, una giuda sulle tracce di Leone XIII°”

Next post

Velletri. Torna la seconda edizione: “Pedalata con le donne e per le donne”

Cora Craus

Cora Craus

Giornalista