La sensualità delle autoreggenti. L’arte di sceglierle e indossarle
di Francesca Romana R. M. –
Seducono più di qualunque perizoma o di qualunque reggiseno a balconcino, sono sinonimo di seduzione e sensualità, le autoreggenti sono quelle calze, rigorosamente velate (almeno se usate col fine di sedure) che iniziano, o finiscono, quasi all’inizio della coscia.
Diversamente da quando, nascendo le calze di nylon, si portavano necessariamente con la giarrettiera, oggi hanno una fascia in genere di pizzo, alta ed elasticizzata o in silicone che le rende ancora più aderente alla pelle, che consente alla calze stesse di non scendere durante la giornata e di rimanere ben salde al loro posto.
Nessuno ha mai dimenticato il celebre spogliarello di Sofia Loren mentre si sfilava lentamente una calza per volta lasciando il povero Mastroianni incapace di dire quasiasi parola.
O l’ancora più indimenticabile scena di “Nove settimane e mezzo” dove una quanto mai affascinante Kim Basinger si spogliava con sapienza e classe dei suoi abiti (e delle sue calze) sulle note di You Can Leave Your Hat On.
Indubbiamente il capo di intimo più sexy, indossato con o senza guepiere, furono messe da parte negli anni 50, con l’avvento della minigonna, quando per necessità di lunghezze e di proporzioni, nacquero i collant, calze lunghe fino al punto vita che risultavano essere meno volgari. In realtà le autoreggenti mal si prestano ad essere indossate con gonne o vestitii troppo corti e l’insieme diventerebbe davvero di cattivo gusto.
Nelle fantasie erotiche e nel gioco del fascino della seduzione troviamo da qualche anno anche le parigine, che arrivano sopra il ginocchio ma di tessuti più spessi, come la maglia o le costine.