Latina, Centro Donna Lilith: Non chiamatelo raptus

Di Cora Craus –

“Finchè la nostra società non si renderà conto che la violenza intrafamiliare – si legge in un comunicato del Centro Donna Lilith di Latina – è un fenomeno sociale e culturale che coinvolge tutti e tutte, finchè tutte le cittadine e tutti i cittadini non si indigneranno di fronte a questo scempio, che si ripete quotidianamente, le donne continueranno a morire per mano dei propri compagni e/o ex compagni e sempre più bambine e bambini rimarranno orfane e orfani di madre”.

Parole piene di dolore di rabbia, parole che esprimono il coraggio, la voglia di lottare, di essere accanto alle donne per sconfiggere insieme la ferita del femminicidio, è nuovo il termine: femminicidio, non la piaga che ha antiche, profonde e velenose radici.

“Apprendiamo, con sconforto, ancora una volta, – continua la nota stampa del Centro Donna Lilith – la notizia dell’uccisione di una donna, Elisa, che aveva deciso di separarsi dal marito, optando per una scelta di libertà.

Il femminicidio di Cisterna di Latina, avvenuto a distanza di due giorni da quello di Vicenza, è l’ennesimo atto di prevaricazione nei confronti di una donna che non ha accettato di proseguire una relazione diventata pericolosa e pregiudizievole per sé e per la figlia.

Ancora oggi le donne vivono un pericolo quotidiano quando dicono: “BASTA”.

Un fenomeno che non è identificabile in un dato emergenziale, ma in una consuetudine che vede sempre vittime le donne quando esercitano un loro diritto”.

Il nostro pensiero è per la piccola orfana, che ha scoperto il cadavere della madre e dato l’allarme, per la terribile strada che dovrà percorre, la lotta per vincere un dolore così grande, il senso terrore e di colpa che assale i bambini vittime di violenza assistita.

“Il Centro Donna Lilith sottolinea la necessità di sollecitare un lavoro di rete di tutti i Servizi ed Enti operanti sul territorio per poter prevenire queste tragedie annunciate e sensibilizzare tutte le cittadine e cittadini a dire: BASTA ALLA VIOLENZA ALLE DONNE”.