Latina. Spazio Comel, retrospettive dei Maestri del ‘900: “Aligi Sassu opere 1927-1941”
A cura di Cora Craus –
Sarà inaugurata sabato, 23 novembre alle ore 18 presso la galleria Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina la mostra “Aligi Sassu opere 1927-1941 – Pitture su carta, inchiostri, matite colorate, opere grafiche”. L’esposizione rientra nell’ambito del ciclo Retrospettive dei grandi Maestri del ‘900 ideato da Maria Gabriella e Adriano Mazzola
Si potranno ammirare 24 lavori tra tecniche miste, disegni, inchiostri, acquerelli, tempere e grafiche, risalenti al periodo che va dal 1927 al 1941. La mostra, a cura di Anna Pia Apilongo, vede la cura scientifica di Giorgio Agnisola. Realizzata grazie alla disponibilità di Alfredo Paglione, cognato e gallerista di Aligi Sassu, alla preziosa collaborazione della Fondazione MuseAte e del Museo Sassu della Città di Atessa, la mostra gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Latina, del Comune di Atessa e della Regione Lazio.
“La mostra, di particolare interesse scientifico, – si legge in una nota degli organizzatori – focalizzerà l’attenzione sui primi anni della lunghissima e precoce carriera dell’artista lombardo, quando, mossi i primi passi nel mondo dell’arte accanto all’amico Bruno Munari e incoraggiato da Filippo Tommaso Marinetti, Sassu partecipò nel 1928 alla Biennale di Venezia a soli 16 anni.
Un’esposizione che si pone dunque come approfondimento dei lavori realizzati durante gli anni formativi, delle prime influenze artistiche con cui Sassu è entrato in contatto e di come tutto ciò sarà fondamentale per la prosecuzione della sua carriera.
Come afferma il prof. Agnisola: in queste opere di Aligi Sassu “… sono rintracciabili quei riferimenti ispirativi che poi saranno i capisaldi della sua avventura creativa e quelle tracce di una personale identità che lo renderanno inconfondibile nel panorama dell’arte italiana del Novecento. Tutto, o quasi, riguardo al suo registro, sembra in effetti delinearsi e persino compiersi proprio in quei primi anni…”.
La breve parentesi futurista di cui perpetuerà il dinamismo delle forme negli anni successivi, l’utilizzo del colore in maniera simbolica, la scelta dei soggetti (tra cui spiccano la serie dei Ciclisti e degli Uomini Rossi) sono solo alcune delle caratteristiche riscontrabili in questa retrospettiva che coglie in pieno gli aspetti sociali, ideologici, emozionali e spirituali del giovane Aligi Sassu”.
A corredo della mostra il catalogo con testi di Giorgio Agnisola (curatore scientifico), della prof.ssa Adele Cicchitti presidente della fondazione MuseAte, dell’arch. Anna D’Intino, direttrice del Museo di Atessa e di Alfredo Paglione.