Le nuove regole sulla prostituzione. In archivio la legge Merlin
di Alga Madìa –
La prostituzione esiste davvero, e nonostante i tentativi di abolirla, come si è tentato con la legge Merlin, chiudendo le case chiuse, gestite dallo Stato, pare che non ci sia scampo e che si tratti davvero di un mercato fiorente che andrebbe comunque regolamentato.
Il nuovo tentativo di dare una regola alla prostituzione riparte dal Parlamento, per l’ennesima volta, ma in maniera del tutto trasversale (dal Partito Democratico ai 5Stelle, da Forza Italia al Nuovo Centro Destra).
Secondo questo disegno che riunisce in sé diversi disegni di legge, in 70 fra deputati e senatori presenteranno oggi alla Camera questa specie di “Manifesto bipartisan”, anche in collaborazione con le rappresentanti del settore (prostitute ormai famose come Efe Bal) per chiedere sostanzialmente la riapertura delle case chiuse, autogestite e libere dal racket, zone a luci rosse protette (individuate ad hoc dai singoli Comuni), obbligo tassativo per i clienti del profilattico ma, anche l’obbligo per le prostitute, i prostituti e i trans, di iscriversi alla Camera di Commercio e di pagare le tasse… Sì, perché la trasparenza sul piano fiscale sarebbe cosa buona e giusta, considerato che i proventi del mercato del sesso, di fatto non esistono per lo Stato, perché la prostituzione, come mestiere non è contemplata nel nostro ordinamento. A beneficio quasi esclusivo della criminalità organizzata. Stando invece alle nuove regole europee quei proventi dovrebbero diventare Pil nazionale.
Il tutto anche, e chiaramente, con la ferma intenzione di dare uno stop al dilagare di malattie che si vanno sempre più diffondendo.
Quindi, preso atto, dopo ben 60 anni, che la legge Merlin è stato un vero e proprio fallimento, si deve finalmente voltare pagina, sperando che questo Parlamento, e in questa Legislatura, trovi un accordo e partorisca una nuova legge a garantire e a tutelare il mestiere più antico del mondo.