Chi legge cosa. Consigli di lettura di personaggi pontini… Graziella Di Mambro Pedoto
Di Cora Craus –
Se un giorno di quarantena da Coronavirus un lettore… potremmo scrivere parafrasando Italo Calvino. L’avventura letteraria: “La famiglia Aubrey” di Rebecca West, una storia che si dipana tra musica e giornalismo, è il consiglio di lettura Graziella Di Mambro Pedoto, giornalista.
L’invito di stare a casa è sempre più pressante, sempre più ineludibile per la sicurezza della nostra salute; noi proviamo ad esservi utili con i nostri consigli di lettura che non sono consigli anonimi, generalizzati ma indicati da persone a noi vicino, da componenti della nostra comunità: un modo per non “sfilacciare” i rapporti umani in questo momento d’isolamento sociale.
Alla nostra ospite, come a tutti gli altri, abbiamo posto la domanda di rito sul perché di questa scelta, di questa lettura?
“È La storia di due genitori della fine dell’Ottocento, due artisti, lei pianista eccellente che ha lasciato i concerti per i figli, lui giornalista accreditato ma senza un soldo perché gestisce male il denaro. Il racconto tra le note musicali e una casa di quelle che ricordano le fiabe dei libricini, con le illustrazioni. Lo trovo un libro molto bello perché è capace di trasportare in un altro tempo e in un’altra dimensione. In generale amo i romanzi ambientati nell’Ottocento e forse anche questo contribuisce al mio buon giudizio.”
Chi è Graziella Di Mambro, l’ospite di oggi della nostra rubrica, che con grande gentilezza ha accettato di condividere con noi, con voi lettrici/ri, una scelta così personale qual è la lettura?
Laureata in giurisprudenza, vive e lavora a Latina, giornalista professionista, redattrice di cronaca al quotidiano Latina Oggi. Ha vinto il Premio Giuntella per la libertà d’informazione nel 2014. Collabora con l’Associazione Articolo 21 e coordina la macroarea di Stampa Romana che si occupa dei giornalisti minacciati nel Lazio. Lei stessa è stata fatto oggetto di minaccia da parte della criminalità organizzata. Ha pubblicato un romanzo “Tutte la bugie necessarie per essere felici” ed. Ego che ha riscosso grande successo di pubblico e di critica.
Il libro “La famiglia Aubrey” di Rebecca West (ed. Fazi – pag. 570 – € 18)
Dal sito della casa editrice Fazi “Gli Aubrey sono una famiglia fuori dal comune, nella Londra di fine Ottocento. Nelle stanze della loro casa coloniale, fra un dialogo impegnato e una discussione accanita su un pentagramma, in sottofondo riecheggiano continuamente le note di un pianoforte; prima dell’ora del tè accanto al fuoco si fanno le scale e gli arpeggi, e a tavola non si legge, a meno che non sia un pezzo di papà appena pubblicato. Le preoccupazioni finanziarie sono all’ordine del giorno e a scuola i bambini sono sempre i più trasandati; d’altronde, anche la madre Clare, talentuosa pianista, non è mai ordinata e ben vestita come le altre mamme, e il padre Piers, quando non sta scrivendo in maniera febbrile nel suo studio, è impegnato a giocarsi il mobilio all’insaputa di tutti. Eppure, in quelle stanze aleggia un grande spirito, una strana allegria, l’umorismo costante di una famiglia unita, di persone capaci di trasformare il lavaggio dei capelli in un rito festoso e di trascorrere «un Natale particolarmente splendido, anche se noi eravamo particolarmente poveri». È una casa quasi tutta di donne, quella degli Aubrey: la figlia maggiore, Cordelia, tragicamente priva di talento quanto colma di velleità, le due gemelle Mary e Rose, due piccoli prodigi del piano, dotate di uno sguardo sagace più maturo della loro età, e il più giovane, Richard Quin, unico maschio coccolatissimo, che ancora non si sa «quale strumento sarà». E poi c’è l’amatissima cugina Rosamund, che in casa Aubrey trova rifugio. Tra musica, politica, sogni realizzati e sogni infranti, in questo primo volume della trilogia degli Aubrey, nell’arco di un decennio ognuno dei figli inizierà a intraprendere la propria strada, e così faranno, a modo loro, anche i genitori. Personaggi indimenticabili, un senso dell’umorismo pungente e un impareggiabile talento per la narrazione rendono La famiglia Aubrey un grande capolavoro da riscoprire.”