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L’ironia di Botero e la dilatazione delle sue forme

Di Luisa Belardinelli –

“Credo che l’arte debba dare all’uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. Invece gli artisti oggi preferiscono lo shock e credono che basti provocare scandalo. La povertà dell’arte contemporanea è terribile, ma nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo”.(Fernando Botero Angulo)

A Roma fino al 27 agosto 2017 al Vittoriale, potrete ammirare 50 delle opere del controverso e unico nel suo genere Fernando Botero.  

Era tanto che non mi capitava di sorridere in un museo… Non è una provocazione la mia, è pura realtà. Molto spesso l’arte oggi per suscitare scalpore deve far arrabbiare, deve farci commuovere attraverso immagini cruente, colori forti e soggetti scomodi… Deve, Deve, Deve!!! Non sono del tutto d’accordo; A volte però anche con una inteligente ironia artistica riusciamo a colpire a fondo gli animi.

Colombiano, 85 anni, Botero a sedici anni  espone le sue prime opere ottenendo sin da subito fama e successo.

Molteplici i suoi viaggi in Europa. Botero si ispirerà a Giotto, al Rinascimento italiano e Andrea del Castagno, del quale inizia a svolgere interessanti copie.  Credeva fermamente nel matrimonio, 5 volte sposato, amava le donne, il loro stile di vita, le loro forme. Perché però così tanta estensione dei corpi e degli oggetti?

“Non dipingo donne grasse. Nessuno ci crederà, ma è vero. Ciò che io dipingo sono volumi. Quando dipingo una natura morta dipingo sempre un volume, se dipingo un animale lo faccio in modo volumetrico, e lo stesso vale per un paesaggio. Sono interessato al volume, alla sensualità della forma. Se io dipingo una donna, un uomo, un cane o un cavallo, ho sempre quest’idea del volume, e non ho affatto un’ossessione per le donne grasse”.

Geniale artista il quale dona volume alle forme e non solo; riesce a ingigantire anche storie e situazioni di forte impatto sociale come la perdita di un caro, la povertà, la miseria, il lavoro. Racconta infine attraverso il colore e le ambientazioni, storie di vita politica e religiose.

Una retrospettiva da non perdere.

 

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Luisa Belardinelli

Luisa Belardinelli

Giornalista