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Moda, modi e d’intorni

 

di Cora Craus –

Maurizio Galante, stilista d’alta moda latinense, che con il suo successo, ha letteralmente catapultato il nome di Latina sulla ribalta mondiale della moda. Incoraggiando, con il suo esempio molti giovani a lottare per realizzare i loro sogni.

Lo stilista ha lanciato un duro monito, qualche tempo fa, durante un’intervista: “Nessuno investe sulla scuola in Italia, e questo è un altro grave errore, perché tutto parte da lì, dalla cultura, dall’istruzione, dall’educazione”.   Il connubio moda – arte è diventato imprescindibile, quindi suonano di peculiare importanza le parole di Maurizio Galante in un momento in cui si teme la soppressione dell’Storia dell’Arte nelle scuole. Problema nato con la riforma dell’allora ministro Gelmini e particolarmente sentito nella nostra regione.

Mettere in discussione l’insegnamento della Storia dell’Arte è una decisione di difficile comprensione per un paese come l’Italia, che possiede la più alta percentuale di opere d’arte al mondo e che proprio in questo settore potrebbe sviluppare spazi lavorativi per i giovani. Probabilmente con risultati di gran lunga più redditizi e meno distruttivo per l’ambiente di un’altra colata di cemento.

A suo tempo abbiamo seguito la battaglia, non coronata dal successo, dell’emendamento presentato dal deputato di Sel Celeste Costantini per preservare le ore di studio di una materia ritenuta fondamentale.

“Lo Stato ha abbandonato – continua Maurizio Galante – i suoi talenti in una giungla di poteri, politica, interessi. Per salvarsi le nuove generazioni di creativi devono soltanto affidarsi alle proprie capacità. Devono credere in se stessi, essere fedeli alle proprie idee con ostinazione e non devono aspettarsi che il potere li aiuti”.

In risposta alle parole dello stilista, quasi per una sorte di affinità elettive, proprio in queste ore, il ministro Franceschini, ha ribadito che nelle scuole la storia dell’arte ha lo stesso valore della letteratura e che rivedrà alcuni aspetti, non felici, della passata riforma.

E, rimanendo in ambito arte-moda, vogliamo ricordare che al Maxxi di Roma, fino al 3 maggio c’è una spettacolare mostra “BELLISSIMA. L’Italia dell’Alta Moda dal 1945- 1968”. Il titolo è stato un omaggio al film di Luchino Visconti interpretato dall’indimenticabile “Nannarella” Anna Magnani.

La mostra espone abiti, gioielli e accessori dei più celebri stilisti dal dopo guerra al ’68.Un anno che ha segnato una svolta nel costume e nel modo di pensare della società.

La mostra è un’iniziativa fortemente voluta da Giovanna Melandri, Presidente del Maxxi, convinta che la sinergia tra moda, fotografia cinema, pittura, porterà futuri, tangibili benefici ai giovani artisti emergenti.

Il percorso espositivo è guidato dalle fotografie dei grandi fotografi di moda, da spezzoni di film che hanno contrassegnato anni irripetibili e non solo per l’Italia.

In un’atmosfera da sogno si potranno ammirare abiti delle sorelle Fontana che furono le stiliste più amate da Soraya, la “Principessa triste”, l’imperatrice di Persia, oggi Iran. Le creazioni di Emilio Schuberth, Valentino, Mila Schön, Roberto Capucci, Fendi, Emilio Pucci e tanti altri. Sono ottanta gli artisti presenti non possiamo elencarli tutti.

Vogliamo chiudere questo scritto con le parole di una scrittrice Erica Jong: “Che sia benedetta la moda che ci mantiene volubili e leggere, anche quando vorremmo essere profonde”.

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista