Odio i Lunedì. Proviamo a capire perché…
di Ilena Kruczynski –
“Tell me why/I don’t like Mondays.
I want to shoot/The whole day down.”
The Boomtown Rats
Il 29 Gennaio 1979, di Lunedì, una sedicenne cicciottella e con i capelli rosso fuoco, Brenda Ann Spencer, si affaccia alla finestra del suo salotto a San Diego con un fucile in mano. Proprio di fronte a casa sua c’è una scuola elementare e alcuni alunni aspettano l’apertura dei cancelli.
Brenda Ann spara, uccidendo due adulti e ferendo otto bambini.
Delle volte non esistono ragioni vere e proprie per uccidere qualcuno. Delle volte uno si sveglia la mattina, impugna il fucile (o la cloche di un aereo) e fa una strage. Così, senza un motivo apparente.
Ma perché tutte le cose peggiori sembrano accadere proprio di Lunedì?
Certo, mi rendo conto che (almeno per la nostra cultura) è il primo giorno della settimana. È come stare ai piedi di un’enorme montagna innevata della quale a malapena si riesce ad intravedere la cima, con la consapevolezza che andrà scalata, volente o nolente, in pieno inverno, passetto per passetto, il più delle volte senza piccozze, ramponi o chiodi da ghiaccio. Va scalata e non c’è senso di impotenza che tenga.
Ma non credo ci sia solo questo. Del resto non per tutti il giorno della Luna coincide con il riavvolgersi del nastro lavorativo a 00:00.
Perché, ad esempio, in inglese l’espressione “Black Monday” (Lunedì Nero) viene usata per riferirsi a incidenti mortali, massacri e eventi nefasti che nella storia sono avvenuti notoriamente di Lunedì?
Perché si è scelto proprio il Lunedì?
Sono sicura che se uno si mettesse a registrare le date di tutti gli eventi terribili che son successi fino a oggi, vai a vedere che si scopre che, non so, il Giovedì è ancora più sfigato.
E ancora, in inglese esiste l’espressione “Blue Monday” per indicare il giorno più triste dell’anno (blue in inglese oltre al significato “colorato” possiede anche l’accezione di tristezza, malinconia).
Questa giornata, il terzo Lunedì di Gennaio, è stata calcolata basandosi su dati non proprio affidabilissimi, quali le condizioni atmosferiche, il debito pubblico, quanto tempo passa prima che rinunciamo a tutti i buoni propositi per l’anno nuovo e cosa ha cucinato vostra nonna a pranzo a Natale.
Poi si è scoperto, ovviamente, che si tratta solo di una trovata pubblicitaria di un’agenzia di viaggi per aumentare le vendite (in realtà vi renderete comunque conto che è il Blue Monday solo perché vi troverete la bacheca di Facebook intasata da post quali “Ecco perché oggi ero così triste oggi è il giorno + triste dell’anno!1!1!!” il che, a sua volta, vi renderà tristi).
Ma deve esserci qualcosa di ancora più profondo, un sentimento diffuso, arcaico, un’empatia condivisa, uno scassamento di palle generale, ecco, un moto malinconico dell’animo che parte spontaneamente la mattina seguente alla Domenica. Forse dipende dall’allineamento dei pianeti. O dal ritmo circadiano portato a un livello superiore, settimanale. Non so.
Quando venne raggiunta dagli agenti al termine della sparatoria, venne chiesto a Brenda Ann Spencer perché avesse sparato a tutti quei bambini e a quella povera gente innocente.
La sua risposta è stata, testualmente, “Perché odio i Lunedì.”
Delle volte, forse, si tratta di una decisione arbitraria.
Delle volte, semplicemente, non ci sono ragioni. Come scrisse Bob Geldof dei Boomtown Rats, dopo aver sentito alla radio la storia della strage di Brenda Ann con il suo fucile, un Lunedì mattina:
“Tell me why I don’t like Mondays / You can see no reasons ‘cause there are no reasons, what reason do you need to die?”
I don’t like Mondays – The Boomtown Rats