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“Proust… in terra pontina”, risponde: Gianfranco Pannone

 

di Cora Craus –

“Proust… in terra pontina”, rubrica liberamente ispirata al questionario di Marcel Proust. L’ospite di oggi: Gianfranco Pannone, Regista e Docente universitario.

Il cinema, una missione o una passione?

L’una e l’altra. C’è la mia passione per “creare” il cinema e il mio forte bisogno di trasferire o meglio di condividere quello che ho acquisito con altri. Credo, fermamente, nello scambio di saperi fra generazioni.

Il tratto principale del suo carattere?

Tigna e passione per la vita

Un capolavoro della cinematografia italiana di cui avrebbe voluto essere il regista?

“La dolce vita” di Federico Fellini, perché è il ritratto impietoso di un epoca senza più punti di riferimento. Fellini la rappresenta con leggerezza ma non nasconde niente della verità, del degrado.

I Social network, una nuova opportunità o un nuovo incubo?

Una grande opportunità. Il pericolo di cui possono essere portatori lo si può neutralizzare usando (intelligenza, prudenza e controllo specie per i più giovani.

Lei, personaggio centrale di una storia; chi è l’autrice, Elsa Morante o Natalia Ginzburg?

Elsa Morante. Ho amato molto “La storia”, un libro che riesce a trasmettere al lettore sia i più nobili sentimenti che i più infidi. Ma soprattutto è chiaro il messaggio di rifiuto verso la violenza, la guerra e i suoi scempi.

Una giornata speciale: con quale donna del passato vorrebbe incontrarsi?

 Lucia Bosè. Una donna che mi ha affascinato, fatto sognare. Un attrice straordinaria.

Il femminicidio, un crimine come un altro?

No, è qualcosa di terribile. La sopraffazione, la vendetta di un uomo su una donna è la testimonianza della sua sconfitta, della sua incapacità di evolversi, di lasciarsi alle spalle un ingiustificato senso di possesso. È un crimine attuale, ma che affonda le sue radici e ci accompagna da sempre nella storia dell’uomo. È una patologica interpretazione della cultura patriarcale.

Il futuro dei giovani: l’Italia o l’Europa?

L’Europa/Italia, mi piacciono le inclusioni, gli orizzonti aperti. I ragazzi dovrebbero sentirsi liberi europei con le radici ben piantate in Italia. Devono avere la possibilità di far esperienza all’estero e di poter tornare e mettere a frutto la loro formazione.

Un film che tutti dovrebbero vedere?

“Quattrocento colpi” di Francois Truffaut.  Un film che parla dell’infanzia negata…E, suggerisce come i libri e il cinema possano essere vere e proprie ancore di salvezza per i piccoli cresciuti senza amore, come Antoine il protagonista del film.

Un tratto distintivo dei latinensi?

Riconoscersi nell’opportunità di vivere in “una città senza mura”, una constatazione che sfida il loro desiderio di appartenenza.

Un difetto di Latina?

Sentirsi “inferiore” a Roma anche se oggi questo è un sentire molto più sfocato.

Un pregio della città?

Essere “Una piccola America”, permetta l’auto citazione. Latina è una città che ha registrato più brevetti in Italia e nelle più svariate invenzioni. Questo credo, lo si possa considerare una forte testimonianza di vitalità.

(ndr. “Piccola America” è un film documentario che fa parte di una trilogia sull’America realizzata da G. Pannone)

Una priorità culturale a Latina?

Rafforzare “La fondazione Campus Internazionale di Musica”. È già una affermata realtà internazionale ma credo che meriti una maggiore attenzione da parte della città.

Una scrittrice/o regista pontina da non perdere di vista?

Emanuela Gasbarroni, e, come sceneggiatrice Donata Carelli.

Un musicista pontino di cui tessere le lodi?

Marco Russo, un bravissimo compositore che spesso ho chiamato a lavorare con me.

Un regista pontino che ammira?

Renato Chiocca, un regista di talento con grandissime possibilità.

Un pittore pontino che tutti dovrebbero conoscere?

Antonio Taormina.

Un fotografo pontino che tutti dovrebbero conoscere?

Tonino Mirabella.

La scrittrice pontina che più apprezza?

Carla Falconi, apprezzo molto il suo stile e tra suoi libri citerei “Vicolo del Carmine”.

“Latina/Littoria”, è un suo docu-film con cui ha vinto premi quali: Premio Torino Film Festival nel 2001,  Il Festival del Cinema del Mediterraneo e il Premio Rai nel 2003. Le chiedo: Il nome della città: Littoria o Latina?

“Latina/Littoria”, oppure Latina già Littoria. La storia è importante e non deve farci paura.

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista