Qui Londra, la verità sulla nuova nata in casa reale che coinvolge davvero poco i londinesi
di Claudia Fratangeli –
Dopo anni di servizi da Londra di eleganti inviati con pochette, in Italia ci siamo fatti l’idea che in concomitanza di ogni royal happening, il Regno Unito si blocchi, le strade siano decorate da infiniti Union Jack e le conversazioni abbiano un solo argomento. Strade intasate, gente appostata fuori Buckingham Palace, bookmaker indaffarati e isteria generale.
Ecco, mi dispiace rovinare l’esilarante quadretto, ma le cose non stanno proprio così.
Sì, gli aficionados accampati fuori Lido Wing ci sono veramente, ma si tratta per lo più di uno sparuto gruppo di gioviali signore con molto tempo libero. Ad occupare le strade intorno al St. Mary’s hospital sono perlopiù troupe televisive, in particolare quelle estere.
L’altra sera ero in un locale a prendere una birra con degli amici. Erano più o meno le sette, le otto in Italia, quindi ora di tiggì. Un’amica italiana riceve un messaggio dalla madre che la informava che Kate stava entrando in travaglio. Il suo inglesissimo fidanzato la guarda con un’espressione tra il sorpreso e il noncurante e risponde: “Mi sembra che sia la stampa straniera a creare tanto rumore intorno a queste cose”.
La verità è che penso abbia ragione. Ogni sera quando esco dall’ufficio mi viene appioppata una copia dell’ Evening Standard e l’unico articolo significativo a riguardo nell’ultima settimana è stato su come il nuovo royal PR ha dovuto gestire i rapporti con la stampa piazzata fuori l’ospedale.
Con quelle che si preannunciano essere le elezioni più incerte della storia britannica alle porte, i quotidiani hanno ben altro di cui informare i cari sudditi.
Anche nel mio ufficio l’argomento non è uscito neanche una volta, mentre, per esempio, il caso TheDress ci ha fatto chiacchierare per una giornata intera.
Poi entro su Facebook e mi appaiono mille notizie di giornali italiani sul #royalbaby2.
Ora che finalmente la principessina è arrivata, sfoggiando già un regale tempismo nello scegliere un weekend di festa, la stampa britannica si è concessa un po’ di composta celebrazione e Londra ha festeggiato la nuova arrivata illuminando di rosa qualche monumento nella sera di sabato. Niente a che vedere con la copertura mediatica al limite dell’ossessione della stampa estera, che ha portato un giornale russo ad elaborare addirittura una complessa teoria cospirazionista.
Ma ora il weekend lungo è finito, i londinesi sono rientrati dalle gite fuoriporta e hanno altre cose a cui pensare.
La vecchia tattica panem et circensem non sembra funzionare granchè qui.