“QUOTA 833”, il nuovo romanzo storico di Salvatore D’Incertopadre
Di Cora Craus –
Un libro che racchiude un inno alla libertà di pensiero, di idee. Una libertà cercata, perduta, non capita, non apprezzata, inseguita e conquistata anche a prezzo della vita. “Quota 833”, un titolo che riprende la sigla di una delle tante profondità in cui scendevano i minatori nelle miniere del Belgio e del Lussemburgo, minatori che potevano essere ragazzi di quindici anni e spesso parlavano italiano.
Personaggi legati da sentimenti di nostalgia di casa, nostalgia del proprio paese. Storia di migranti italiani, di “mangiaspaghetti”.
“Quota 833” (ed. Aletti – pag.213 – € 14) racconta una saga familiare che si dispiega quasi un secolo di storia. I personaggi sono descritti, fisicamente e emotivamente con sciolta meticolosità e il fluire dei loro sentimenti ricorda un fiume di lava che scorre impetuoso sotto il ghiaccio.
Nello srotolarsi della storia il lettore empatizza e si fonde con la potenza di tali emozioni perché, pur essendo sentimenti personalissimi, mostrano il loro reale vigore di universalità. La forza di un amore intenso e sincero o il dolore di una madre che perde il figlio attraversano, immutati, a qualunque latitudine, il tempo, lo spazio, la realtà politica, le guerre e le carestie. Il romanzo è intessuto di “normali” atti di eroismi, di coraggio personale e collettivo. Pagine costellate da disperazione, bellezza, speranza e imperfezione umana; pagine piene di raffinati intrecci e colpi di scena mai scontati.
La chiarezza di espressione, la ricchezza del linguaggio e la padronanza della parola di Salvatore D’Incertopadre, ne fanno un’opera trascinante, comprensibile e davvero godibile da tutti. Una prosa dallo stile dicotomico: riflessivo ed incalzante.
“Quota 833” è un romanzo corale che si apre presentandoci il primo grande personaggio della saga: Gualtiero, un giovane e fiero socialista, idealista, leale e coraggioso dalla vita tragica, proprio per la sua coerente e mai piegata scelta di libertà. Gualtiero è il papà di Leonardo, il protagonista principale del romanzo.
L’autore ci introduce, in un’ampia descrizione dei momenti storici, politici e sociali, con tanti piccoli flash-back che rendono scorrevole e chiara lo svilupparsi della narrazione e la messa a fuoco storica, dimostrando una documentata conoscenza della materia.
Siamo nel primo decennio del ‘900 e tra i tanti personaggi politici si affaccia sempre più forte la figura di Benito Mussolini, che diventerà direttore dell’Avanti, organo del Partito Socialista, e con la sua “penna” sarà capace d’infiammare gli animi provati dalla miseria e dalle ingiustizie di molti italiani. Da politico condurrà l’Italia al più grande e vergognoso disastro del ‘900.
“Quota 833”, è il nuovo romanzo storico di Salvatore D’Incertopadre e tra le sue pagine vi scorrono due guerre mondiali con il loro carico di morte, di distruzione, e ingiustizia politica ma vi scorre anche un mosaico di umanità vivido e vivente che coltiva forti ideali e tenaci sentimenti di amicizia, solidarietà e amore. E, tra le righe, ci è sembrato di scorgere, la premessa della nascita di un’Europa vera e unita che germoglia più sulle speranze che sulle dolorose rovine da cui nessun paese è stato esentato.
A questo punto devo vincere la tentazione di spoilerare il finale così “insolito” per un romanzo storico ma anche per tutta la produzione dell’autore. Un finale quasi da … fiaba, da noir o un finale che avrebbe apprezzato Carlo Azeglio Ciampi da Governatore della Banca d’Italia?