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Sabaudia. Daniela Carfagna presenta il libro di Emanuela Gasbarroni “L’Italia e la guerra fredda – Esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel Campo profughi di Latina”.

Daniela Carfagna, ricercatrice storica e animatrice culturale

 a cura di Cora Craus –

 Venerdì, 19 luglio alle ore 21 ci sarà la presentazione del libro “L’Italia e la guerra fredda – Esuli dall’est, una storia di fughe ed accoglienza nel campo profughi di Latina” di Emanuela Gasbarroni nella Corte comunale di Sabaudia, nell’ambito dei festeggiamenti per il 90esimo della città di fondazione. Una documentatissima ed emozionante storia tutta locale, quella del campo profughi di Latina che la scrittrice e regista pontina ha reso davvero imperdibile.

 L’assessore all’Urbanistica del Comune di Sabaudia Vittorio Tomassetti porta i saluti dell’amministrazione comunale. Moderano Daniela Carfagna, con Emilio Andreoli ed Emiliano Miliucci.

Le letture delle testimonianze saranno lette da Vincenzo Piccaro.

Durante la presentazione sono previste immagini e video per raccontare l’importantissima pagina di storia recente italiana. Il tentativo è di restituire la complessità umana, esistenziale, geopolitica ed etica che ha animato quello spazio per circa 40 anni.

 Un filo speciale lega Latina e Sabaudia in questa vicenda di geopolitica così appassionante. L’autrice, infatti, ha lavorato a lungo alla copiosa documentazione dell’Archivio di Stato, circa 300 mila documenti, schede, documenti, relazioni, informative, descrizioni. Quel fondo così cospicuo è stato catalogato all’inizio degli anni ’90 da una giovane archivista, Daniela Carfagna che sarebbe poi diventata una prolifica e competente ricercatrice storica, scrittrice e animatrice culturale di Sabaudia.

“Ero un’archivista di stato, ricercatore storico scientifico, – ricorda Daniele Carfagna – ero stata mandata in quel capannone dalla mia direttrice, vi mettevo piede per la prima volta: lo ricordo alto, immenso, dove facevano mostra di sé, schedario su schedario, cassettine di legno contenenti buste bianche e polverose e cartoncini, cartoncini, cartoncini….non so quanti migliaia fossero.

Ricordo lo stupore, ero sola, mi sentivo sconsolata davanti ad un lavoro che sentivo immane, fuori dalla mia portata. Nomi assurdi, impronunciabili, occhi tristi, capelli biondi e neri, occhi azzurri, vitrei, talvolta vuoti, bambini bellissimi…

Mi misi seduta un attimo, per prendere fiato, come per un salto e poi mi tuffai in quelle vite che non conoscevo, diventavano piano piano un elenco, ancora una volta freddo, con poca umanità, diventavano un fondo archivistico che sarebbe approdato all’archivio di Stato di Latina.

Aspettavano che qualcuno cercasse quei documenti e finalmente trasformarli in storie umane, che quel mio lavoro solitario e disperato fosse utile, riportasse alla luce sogni, speranze, viaggi e ritorni.”

Sullo stesso argomento è stato realizzato anche il docufilm “Fuga per la libertà” sempre per la regia di Emanuela Gasbarroni, cheha avuto la nomination nella cinquina, come miglior documentario al Globo d’oro 2018, e’ stato invitato a molti festival e ha vinto numerosi premi.

L’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, la Fondazione Migrantes, l’O.I.M. (organizzazione Internazionale delle Migrazioni) e la Robert F. Kennedy Human Rights Europe Foundation hanno concesso il patrocinio.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista