Salutiamo Viterbo e proseguiamo per Vetralla
Di Luisa Belardinelli –
Giovedì 18 agosto 2016 ore 5:30 – Lasciamo il nostro splendido appartamentino nel cuore di Viterbo e ricominciamo il cammino. Stamattina non siamo soli a camminare, abbiamo fatto amicizia con una coppia di sarde e con un gruppo religioso del nord… Dopo i saluti e benedizioni varie (fanno sempre piacere se stai per affrontare 20 chilometri a piedi in mezzo ad una strada asfaltata…), proseguiamo verso il verde perdendo i nostri amici.
Stamattina non siamo in gran forma; abbiamo letto che alle porte di Viterbo, effettuando una piccola deviazione è possibile visitare i ruderi di Ponte Camillario, antico manufatto romano e di una tomba etrusca sotterranea. Non riusciamo ad effettuare la deviazione, le nostre gambe e i nostri piedi non ce lo permettono.
Proseguiamo a camminare e ci rendiamo conto che il percorso sarà per noi oggi davvero ostile. E’ un saliscendi tra campi e boschi senza acqua e privo punti di ristoro lungo tutto il percorso.
Finalmente vediamo un campanile… Eccoci arrivati nel cuore del territorio degli Etruschi! Vetralla si trova sul versante occidentale dei Monti Cimini, nelle vicinanze del cratere vulcanico il quale ha dato origine al lago di Vico. Sul territorio si erge il monte Fogliano. E’ un paese, come molti altri in Italia, che nasce su una strada maestra e che ha avuto un passato fiorente.
Qualche pillola storica: dal 1145 il papa Eugenio III si installò a Vetralla per sfuggire alla violenza e alle lotte intestine di Roma; da qui indisse la Seconda Crociata con la bolla Quantum praedecessores. Il territorio fu a lungo conteso tra i papi e i signori di Viterbo e, ancora oggi a titolo commemorativo il sindaco di Vetralla nella cerimonia dello Sposalizio dell’albero riafferma i diritti del comune sul controllo di Monte Fogliano.
Dopo aver approfondito la storia di Vetralla, grazie all’ex assessore alla cultura del paese, incontrato per caso nella piazza del comune, decidiamo di sederci in un bar del centro e di fare due chiacchiere con gli abitanti del luogo e con alcuni forestieri.
Riguardando il percorso, centinaia di pensieri mi riempiono la testa… 70 chilometri da Roma, un cammino lungo e intenso a due passi da casa. Come si modifica il tempo e come cambiano le distanze!
Dopo una discreta cena nell’unico ristorante aperto (il giovedì è giorno di chusura per molte attività), guardiamo l’orario, 21:30! Abbiamo fatto tardi stasera, dobbiamo organizzare il cammino per il giorno dopo e predisporre lo zaino. Ci dirigiamo in un b&b poco distante dal centro, utlimi preparativi e crolliamo in un sonno profondo. Buonanotte.