SpazioMad. Fabio D’Achille presenta il libro “KILL THE COVID!” di Alessandro Bavari e Sara Aliscioni

A cura di Cora Craus –
Domenica 13 aprile a Latina in Via Cattaneo 5 allo SpazioMAD torna la sezione artistica contemporanea di LeggiAMOlaCittà, la rassegna culturale organizzata da Articolo21 e Mad Museo d’Arte Diffusa nello spazio messo a disposizione da LBC alle due associazioni. Fabio D’Achille, Alessandro Bavari e Sara Aliscioni porteranno il pubblico nel grottesco mondo del libro KILL THE COVID! Durante la presentazione del libro saranno proiettate in video le immagini del libro e i due autori racconteranno il progetto editoriale. Gli autori, uniti dalla fotografia come espressione d’arte, oltre che dal loro legame personale, insieme hanno realizzato questo progetto, unico nel suo genere e perfettamente allineato con il loro modo comune di produrre visioni. Sarà possibile acquistarlo a fine presentazione con il relativo firma-copie.
Nello SpazioMad ci sarà occasione di visitare le mostre di pittura di Alena Panchishin (aMare), Antonio Farina (Riflessi), Francesco Paolo Martelli, Michele Principato Trosso (La finestra di Overton), Giuseppe Marasco e le installazioni in legno di Maria Rita De Giorgio a cura di MAD e Fabio D’Achille.
Il libro: KILL THE COVID!
“Ambientata in Italia nella regione Marche, nella contrada di campagna Bura, una saga rurale dalla soluzione artistica aspra, ruvida e grottesca, Kill the Covid!vuole rappresentare la sconfitta del virus, e dunque del male, per mano degli abitanti del posto. Nella trama marchigiana di malocchi, fatture e fattucchiere, streghe e fantasmi, la narrazione visiva e fotografica rimanda contemporaneamente all’antico ed al moderno, in una ambientazione intensa e rurale caratterizzata dalla campagna, dai campi di girasoli, dai boschi, dai vecchi casali circondati dall’ara. Avvezzi ai racconti di streghe, lupi panari, pentole sonanti, figure misteriose vaganti in case abbandonate, falò accesi, malocchi e fatture, sagome che appaiono nella notte vicino al ponte del Diavolo, gli abitanti del posto impavidi e senza pietà, affrontano, combattono, catturano, maltrattano, scherniscono ed uccidono il Covid mostrandone il trofeo e ciò che resta delle sue membra. Sono i testimoni delle leggende popolari oltre che i custodi di quelle formule arcane, tramandate di generazione in generazione, capaci di esorcizzare ogni maleficio ed escogitare incantesimi. Le credenze, con la potenza dei riti e delle parole che evocano qualcosa o qualcuno, hanno reso possibile la materializzazione del virus in un archetipo macroscopico con sembianze sia umane che animalesche, dall’aspetto grottesco e goffo, la cui unica dote è una congenita ed ostinata stupidità. Con i loro scongiuri e miscele di ingredienti magici, accompagnate da antiche litanie, sono riusciti a guardarlo dritto negli occhi gettandogli contro il suo stesso male fino ad annientarlo.
La natura può essere terribile, ma gli uomini possono esserlo di più e questa storia ne è la testimonianza: Gli abitanti, detentori di leggende tramandate ed aneddoti inspiegabili, vivono in questo luogo rimasto intatto ed immune al trascorrere del tempo. Mantengono la memoria di storie familiari ed individuali, alcune raccontate, altre tenute sigillate. Restano i protagonisti del libro, nelle cornici degli ambienti domestici, nelle are delle case sulla collina, fra granai, orti e rimesse. Senza il loro aiuto, non sarebbe stato possibile raccontare questa storia. La cultura orale parte sempre da una conoscenza mai completamente astratta, ma vicina all’esperienza umana e quindi dell’uomo che lotta”.
Chi sono gli autori gli autori di “Kill the Covid!”
Alessandro Bavari, considerato pioniere dell’arte digitale, Alessandro Bavari sviluppa nel corso degli anni il proprio linguaggio artistico digitale affrontandolo sin dal 1993 in tutte le sue espressioni come ulteriore disciplina di ricerca audio-visiva. Le sue opere sono state pubblicate su centinaia di riviste e libri d’arte oltre che essere oggetto di studio continuo in università e istituti in tutto il mondo.
Nel 2011 vince il Golden Nica al Prix Ars Electronica con Metachaos primo premio per la miglior animazione. È grazie a questo video futuristico che Alessandro nel 2017 viene contattato dalla 20th Century Fox come concept artist per il film Alien: Covenant tramite una chiamata diretta da Sir Ridley Scott.
Continua a lavorare come direttore artistico nel cinema con registi come Gabriele Lavia e Luca Guadagnino oltre che come concept artist e direttore artistico nel campo dei videogiochi. Oltre al Golden Nica raccoglie vari premi tra cui il Digital Hall of Fame Award al 3D Festival Awards di Copenaghen, il premio Photo-realistic images all’Adobe The Power of Design – European Competition a Londra, il 2001 International Digital Art Award in Australia e ancora al Clio Awards One Show Awards, Art Director Club Awards e molti altri. Ha esposto in varie gallerie e musei come al Museo della Permanente di Milano, al Museo la Pelanda all’ex Mattatoio di Roma, al Salon Art Paris presso il Museo del Louvre, alla Guinness Storehouse a Dublino, al Museo d’Arte di Jyväskylä in Finlandia, all’esposizione State of Digital Art presso il Devos Art Museum negli USA, al Digital Hall of Fame di Stoccolma, al Palazzo delle Arti di Napoli, al Museo d’Arte Itabashi a Tokyo, al Mimi and Ian Rolland Art and Visual Communication Center negli USA, al FIMA – Festival International Montreal en Arts in Canada, al Kronos Art BCN 2020 a Barcellona, alla DigitalArt Factory a Roma e molti altri. Dal 2021 le sue opere entrano a fare parte delle collezioni NFTs ed esposte alla Biennale di Venezia nel 2022.
Sara Aliscioni, si dedica alla fotografia e alla calligrafia fotografica dal 2006.
Ha maturato la matrice artistica dal padre, musicista e compositore, che l’ha condotta ad esplorare non solo il mondo del teatro, a cui si è dedicata per diversi anni sia come interprete che come fotografa di scena, ma anche della musica, studiando per diversi anni solfeggio classico e il basso, nonché del cinema, influenzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia dove il padre ha lavorato in qualità di tecnico del suono.
Ha seguito, oltre ai diversi corsi sulle tecniche fotografiche e workshop dedicati al reportage di viaggio, la formazione promossa dal MoMA sulla fotografia come mezzo di espressione artistica individuale, come tecnica di esplorazione della realtà e documentazione della società nonché come strumento di comunicazione e critica della nostra cultura. Successivamente, spinta dall’interesse per la storia che attinge al fotogiornalismo come fonte primaria, con University of London & Royal Holloway, ha seguito il corso sull’uso delle immagini, dei film e la loro interpretazione storica nel XX secolo.
Nel 2022 entra a far parte delle piattaforme sloika.xyz, Ninfa.io, KnownOrigin.io e Foundation.app che curano e rilasciano collezioni NFTs rendendo le opere d’arte e, nello specifico caso, la fotografia, facilmente accessibile sia per gli artisti che per i collezionisti. Fra le attività seguite, Sara ha curato diversi lavori di backstage fotografici, ultimo tra questi presso il Museo Macro di Roma.
Dopo aver accresciuto la sua conoscenza, ha inoltre maturato il suo stile grazie alla formazione continua e quotidiana dell’artista Alessandro Bavari.