“Tutte le cose che ho perso. Storie di donne dietro le sbarre” di Katya Maugeri
a cura di Cora Craus –
“Tutte le cose che ho perso. Storie di donne dietro le sbarre” della giornalista Katya Maugeri pubblicato da Villaggio Maori è un volume interamente dedicato alla lettura di genere del fenomeno carcerario. Storie autobiografiche, ciascuna scandita dal numero di cella, sono raccontate in prima persona e rendono le detenute soggetto e non oggetto della ricerca sociale. Attraverso testimonianze forti e suggestive, si passa all’analisi di argomenti inediti che sono un grido di denuncia sociale: impossibile continuare a ignorare la peculiare realtà carceraria femminile in Italia senza dar voce a chi la vive in prima linea.
Katya Maugeri, dopo “Liberaci dai nostri mali” sempre dedicato allo stato delle carceri italiane, in questo secondo libro inchiesta, ci propone un percorso introspettivo all’interno di solitudini intrise di rabbia, desideri di riscatto con il retrogusto amaro della sconfitta. Negli istituti penitenziari femminili si respira un surrogato di vita: bastano le voci narranti di sette “celle” per capire che “le donne non smettono mai di raccontarsi”.
“Tutte le cose che ho perso. Storie di donne dietro le sbarre” è esempio di alto giornalismo sociale grazie allo sguardo e all’impegno di Katya Maugeri che restituisce il giusto peso al valore delle storie e delle parole. Rimettendo al centro una delle funzioni privilegiate del giornalismo che è proprio quello dell’inchiesta sociale, specie quando da essa possano sorgere vere e proprie indagini su aspetti da troppo tempo sottaciuti o assimilati a fenomeni più generali, creando emarginazione e discriminazioni a più livelli, a partire da quella di genere.
Il libro è arricchito dalla prefazione del magistrato Francesco Maisto, Garante dei detenuti, dalla postfazione della sociologa Eleonora de Nardis e dal prezioso contributo di Sandro Libianchi presidente del Coordinamento nazionale Operatori per la Salute nelle Carceri Italiane (Co.N.O.S.C.I.)