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Un nuovo centro dedicato alle donne. La Lilith lo inaugura a Sezze.

di Maria Gabriella Tomei –

Venerdì 16 gennaio presso la Casa della Salute di Sezze, con il contributo della Regione Lazio,è stato inaugurato uno sportello a sostegno delle donne che subiscono violenza. A gestire questo servizio sarà l’associazione Centro Donna Lilith che opera sul territorio provinciale dal 1986.

L’approccio al fenomeno della violenza sulle donne è fortunatamente cambiato nel corso degli anni L’attività normativa lo dimostra, si sta cercando di garantire condizioni equivalenti di protezione e sicurezza a tutte le donne minacciate in qualunque paese europeo esse si trovino, le donne migranti possono ottenere un permesso di soggiorno denunciando violenze e maltrattamenti spezzando così la spirale della violenza di cui, l’isolamento della donna dal contesto sociale, è l’elemento principale.

Quando si parla di violenza contro le donne, va sottolineato che è la violazione di un diritto fondamentale della persona ed ogni atto che viola questo diritto deve necessariamente essere represso e punito. Non si tratta di un problema delle donne, esse sono le vittime di un problema maschile, il comportamento violento è subito dalla donna ma posto in essere, in genere, dall’uomo, quindi occorre porre l’attenzione sugli aspetti che sono alla base della genesi del fenomeno, realizzare politiche educative e formative per contrastare l’emergere della violenza. Affrontare la questione ha una rilevanza fondamentale in quanto riguarda essenzialmente il rapporto uomo-donna e le relazioni affettive in genere. Fin dall’infanzia, uomini e donne devono essere i destinatari di azioni culturali che mirino ad un profondo cambiamento nel vivere le relazioni amorose e le differenze di genere, a scuola, in famiglia e nel rapporto di coppia. A tal proposito negli ultimi anni gli uomini stanno prendendo coscienza di ciò e stanno nascendo associazioni per gli uomini maltrattanti che abbiano espresso la volontà e l’intenzione di seguire percorsi di fuoriuscita da atteggiamenti e azioni violente, rendendosi conto che il problema è maschile. Anche la violenza assistita come quella che vivono i figli crea instabilità perchè mette in discussione la fiducia verso le figure di riferimento e quindi verso il mondo, creando in loro senso di disperazione, pericolo e minaccia.

Impegnarsi sul fronte della difesa delle donne vuol dire poter salvare delle vite. Questo è l’impegno che il Centro Donna Lilith da quasi trent’anni porta avanti con fatica e determinazione. L’associazione gestisce un centro antiviolenza all’interno del quale, attraverso i colloqui con le donne in difficoltà, viene proposto un supporto ai percorsi di uscita dalla violenza e consulenza legale. Oltre al centro, l’associazione offre ospitalità alle donne, e qualora ci fossero, ai figli minori, nella struttura residenziale protetta denominata Casa Rifugio “Emily” a indirizzo segreto. Per ospitare donne, che hanno superato la fase di emergenza, uscite dalla casa protetta, gestiscono anche una casa per la semiautonomia continuando a sostenere le donne che piano piano riescono a riappropriarsi del proprio vissuto. L’associazione affianca a questi servizi progetti formativi per potenziare la prevenzione e rafforzare il sostegno alle donne.

Il sentimento di solitudine ed insicurezza in cui si viene a trovare la donna vittima di violenza la conducono verso l’assenza di speranza in una vita migliore, creare la sensazione di essere sostenute da una rete di persone che operano per vincere sulla violenza è il contributo che tutti dobbiamo esprimere stando accanto e camminando insieme alle donne in un percorso di miglioramento sociale e culturale di tutti i cittadini.

Per gli antichi ebrei Lilith era la prima moglie di Adamo che fu ripudiata e cacciata via perchè si rifiutò di obbedire al marito. A tutte le Lilith del mondo, non aspettate di essere cacciate, ai primi sintomi, correte via e lasciate solo chi vi fa del male, bisogna avere sempre presente la frase che scrisse la poetessa Alda Merini:” non sono e non sarò mai una donna addomesticabile”.

 

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da una donna

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