ED AttualitàED Cultura

Una donna (la donna di Clooney) a difendere l’Armenia.

di Silvia Bottoni –

In questi ultimi giorni c’è un gran parlare del genocidio armeno… Anche se dall’altra parte del nostro mare, in terra turca, si cerca di negare lo sterminio, pochi sanno che Amal Alamuddin, avvocato internazionale e moglie dell’ex scapolo d’oro di Hoollywood, George Clooney,  rappresenta, come legale, il popolo armeno presso la Sede Internazionale dei diritti dell’uomo a Strasburgo.

Avvocatessa libanese, naturalizzata britannica, classe ’78, specializzata in Diritto Internazionale e Penale, ingaggiata dalla prestigiosa Columbia University, dove insegna Legge e Diritti Umani, è  al 2° posto tra le 1000 donne arabe più influenti al mondo. Nel 1980 la sua famiglia fugge dalla guerra civile che infuria in Libano e si rifugia in Gran Bretagna. A fatica l’integrazione, così lei non dimenticherà in seguito quella sofferenza, le privazioni ed il dolore degli uomini vittime di abusi ed ingiustizie; con tenacia e con la forza del suo carattere forte, la padronanza di varie lingue, si laurea in Giurisprudenza ad Oxford e nel 2002 ottiene l’abilitazione alla pratica della professione di avvocato alla New York University.

Famosa nel mondo per aver difeso il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e la leder  ucraina filoccidentale Yulia Timoshenko nel 2004, quando era Presidente dell’ O.N.U., Kofi Annan, la Alamuddin ricopre anche il ruolo di Consigliere  per il caso internazionale sulle problematiche siriane e gestisce un’apposita Commissione per punire i crimini commessi nella striscia di Gaza tra palestinesi e israeliani.

E’ sempre lei che consiglia e sprona il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ad utilizzare i droni anziché i soldati nei territori di guerra.

Attivista intelligente e brillante, forte delle sue competenze di Diritto Internazionale, con un spiccato ed innato credo della difesa dei diritti umani, Amal ha con orgoglio intrapreso il ruolo come legale rappresentante dell’Armenia nel processo di appello sul caso Perincek, Dogu Perincek, politico turco e rappresentante del Partito del Lavoratori che aveva  negato il genocidio armeno avvenuto dal tra il 1915/1916, perpetuato dall’Impero Ottomano, definendo il tutto come “una menzogna internazionale”.

Ma ora parlerà lei, l’avvocatessa Amal Alamuddin, con la sua determinazione, le sue doti e capacità, ma anche con il suo grande cuore, tentando di portare un po’ di sollievo, di pace e giustizia al popolo armeno… Lei una Donna!

2015-01-28T091358Z_1339415139_PM1EB1S0QZ701_RTRMADP_3_FRANCE-CHR-ARMENIA

Previous post

Trasporto pubblico locale: nuove modalità di concessione tessere

Next post

Maria e la colpa di Alessandro

Silvia Bottoni

Silvia Bottoni

Redattrice