“Vie Della Scena” presenta “Le città invisibili” di Italo Calvino
A cura di Cora Craus –
Continua “Vie della Scena”, la rassegna di teatro, musica e letteratura organizzata dalla Compagnia Botteghe Invisibili in collaborazione con l’associazione Domus Mea, il cui cartellone ha in programma per il prossimo fine settimana due appuntamenti. Gli eventi si terranno nella Sala Botteghe Invisibili, in via Sezze, 39 a Latina.
Sabato 23 marzo è proprio la Compagnia Botteghe Invisibili ad essere in scena, con un originale adattamento de “Le città invisibili” di Italo Calvino. Questa proposta teatrale, la cui regia è firmata da Francesco D’ Atena, ha davvero qualcosa di speciale: un atto performativo pensato per dodici spettatori alla volta, che avrà una durata di circa trenta minuti e che prevede quattro repliche, su altrettanti turni: alle ore 18.00, alle 19.00, alle 20.00 e infine alle 21.00 di Sabato 23 marzo. All’interno della performance verranno proiettate delle immagini tratte dal progetto “Psychographic Impression – Latina Invisible City (2023)” del visual artist Alessandro Bavari.
La trama:
Marco Polo attraversa la Via della Setada Occidente all’estremo Oriente sino a giungere al cospetto di Kublai Khan, imperatore dei Tartari. Interrogato sui suoi viaggi, descrive le città dell’Impero che ha visitato fornendo un resoconto delle tracce che ogni città ha impresso nella sua coscienza. Ma questo è solo il primo livello di lettura di un’opera labirintica, che Calvino stesso invita a leggere a partire da un punto qualsiasi, procedendo avanti o indietro senza tema di perderci qualcosa e arrivare comunque ad una conclusione, valida sempre e comunque. Ad un secondo livello, ecco l’adesione alla tradizione letteraria utopica(Thomas More, Tommaso Campanella, Daniel Defoe) di cui assorbe il paradigma: un viaggiatore, più o meno affidabile, che racconta del suo viaggio in un luogo fantastico mai visto o sentito prima da altri. La variazione sul tema che ne fa Calvino consiste nel fatto che l’utopia (il non-luogo) non è unico, ideale, socialmente e politicamente perfetto come la tradizione vuole, bensì è frammentato in sessantaquattro non-luoghie tutti imperfetti, incompiuti, pesantemente inquinati, eccedenti o manchevoli, troppo vuoti o troppo pieni, a sottolineare come la realtà contemporanea (Le città invisibili fu pubblicato nel 1972!) è complessa e bisogna farsene carico, bandendo semplificazioni manichee ai problemi sociali, politici ed ambientali. Il lavoro proposto dalla Compagnia Botteghe Invisibili attinge proprio a quest’anima utopica. Le loro Città sono un esperimento e chiedono allo spettatore di esserne davvero parte integrante, giocando, diventando complice dell’evento, con l’obiettivo (e la speranza) di restituire, infine, un po’ di quel cosmo che Calvino ha messo su carta. Gli attori/trici: Rose Marie Avaro, Gioconda Bartolotta, Raffaella Donato, Nicola Galeotti, Maria Elena Lazzarotto. Musiche di Nicola Galeotti
Chi è e quando nasce la Compagnia Botteghe Invisibili?
Lanasce nel 2006 dall’apporto di sensibilità artistiche che hanno deciso di condividere le proprie abilità maturate lungo diversi percorsi formativi: dal teatro-danza al teatro popolare, dal teatro di figura e le arti marziali a quello per l’infanzia, dalle tradizioni europee del Novecento al teatro di strada, dalla riflessione sul lavoro dell’attore, alla letteratura e alle arti visive. La necessità di esplorare le dimensioni della rappresentazione per comprendere le regole che muovono l’immaginario impegna la Compagnia negli ambiti performativi, pedagogici e didattici attraverso l’organizzazione di spettacoli, laboratori, eventi, rassegne, progetti ad hoc con enti pubblici e privati. Alessandro Bavari, considerato pioniere dell’arte digitale, sviluppa nel corso degli anni il proprio linguaggio artistico digitale affrontandolo in tutte le sue espressioni come ulteriore disciplina di ricerca audio-visiva. Le sue opere sono state pubblicate su centinaia di riviste e libri d’arte oltre ad essere oggetto di studio continuo in università e istituti in tutto il mondo. Nel 2011 vince il Golden Nica al Prix Ars Electronicacon Metachaos, primo premio per la miglior animazione. È grazie a questo video futuristico che nel 2017 viene contattato dalla 20th Century Fox come concept artist per il film “Alien: Covenant” tramite una chiamata diretta da Sir Ridley Scott. Continua a lavorare come direttore artistico nel cinema con registi come Gabriele Lavia e Luca Guadagnino oltre che come concept artist e direttore artistico nel campo dei videogiochi, continuando a raccogliere premi nel panorama internazionale. Dal 2021 le sue opere entrano a fare parte delle collezioni NFTs e sono state esposte alla Biennale di Venezia nel 2022. Credits: www.alessandrobavari.com – Instagram: @alessandrobavari – facebook: alessandro.bavari – X: @ABavari
Solo per questo evento, la prenotazione sarà esclusivamente telefonica (no prenotazione online) ai numeri 333 8148883 e 333 2476762.