Zaccheo sui fondi per il ristoro nucleare: “Ecco perché Latina rischia di perderne una parte.
Riceviamo e pubblichiamo –
“Il Comune di Latina rischia di perdere le somme del ristoro nucleare oggetto di ricorso vinto da parte dell’Ancin che potrebbero già essere finite in prescrizione.
Un danno di svariati milioni di euro per le nostre casse comunali, mai come in questo momento bisognose di linfa vitale.
Un danno causato prima dalla condotta del Commissario Guido Nardone e successivamente dal mancato interessamento del sindaco Di Giorgi.
Il primo non volle firmare il ricorso predisposto dall’Associazione Nazionale dei Comuni Nuclearizzati (Ancin, associazione che, è bene ricordarlo, prese vita proprio qui nella nostra città dove si riunirono i sindaci coinvolti che scelsero proprio Latina come sede nazionale a titolo di riconoscimento per il grande lavoro svolto).
Il secondo non intervenne per sanare la situazione inserendosi nel contenzioso aperto dall’Ancin come invece mi risulta abbia fatto il Comune di Minturno, che pur non facendo parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni Nuclearizzati ha presentato un ricorso successivo ottenendo la totalità dei fondi previsti per i comuni limitrofi ad impianti nucleari.
Due comportamenti che denotato una grave irresponsabilità da parte sia di Nardone che di Di Giorgi, dal momento che si discuteva della possibilità di recuperare milioni di euro per la comunità che rappresentavano in quel momento.
Comunque, secondo le indiscrezioni raccolte, pare che Nardone all’epoca non firmò per conto del Comune perché non volle creare contenziosi con il Governo che lo aveva inviato a Latina e definì il ricorso un atto di amministrazione straordinaria contrario alle prerogative del Commissario.
Un orientamento smentito però dal suo successore, il Dottor Barbato che proprio allo scadere del suo mandato ha apposto la sua firma al ricorso contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze, opponendosi ad un decreto ingiuntivo notificato al Comune lo scorso 12/04/2016 in cui si chiedeva la somma di 900mila euro a titolo rivalsa per una controversia arrivata fino alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e riguardante un esproprio datato 1972.
Alla luce di questi fatti appare chiaro come Nardone prima e successivamente Di Giorgi, negando la partecipazione del Comune di Latina al ricorso predisposto dall’Ancin per il totale pagamento delle somme del ristoro nucleare, abbiano fortemente penalizzato la nostra città.
Credo si possa parlare, senza mezzi termini, di una vera e propria mancata continuità amministrativa, tema molto in voga in questi giorni in cui si sta discutendo sul no della Raggi alle Olimpiadi di Roma.
Infatti sottraendosi al ricorso dell’Ancin venne interrotto bruscamente quanto predisposto e portato avanti dall’Amministrazione da me guidata che aveva inserito Latina nel percorso virtuoso del recupero integrale delle somme per ristoro nucleare.
Motivo per cui ritengo che sia opportuno intentare tutte le procedure per recuperare le somme perse.
Fermarsi però soltanto a recriminare sulle mancanze del passato non può di certo aiutare i cittadini di Latina.
Dunque, dal momento che le sorti della città che ho avuto l’onore di rappresentare come Sindaco mi sono sempre state a cuore, dopo la sentenza del Tribunale di Roma del 22 luglio, mi sono messo all’opera per cercare di sensibilizzare i sindaci degli altri Comuni dell’Ancin sul caso Latina.
È con immenso piacere, quindi, che ho appreso che domani martedì prossimo, 27 settembre, alle ore 14,30, a Roma, presso la sede nazionale dell’ANCI, l’Ancin terrà una riunione con tutti i Comuni beneficiati dal ricorso contro il Governo per valutare le azioni e per coinvolgere nel percorso di recupero dei fondi per gli anni successivi al 2004-2005 anche quei Comuni che non hanno partecipato al ricorso vinto.
È necessario però a questo punto che l’Amministrazione si attivi per vedere riconosciuto il diritto della nostra comunità cittadina ad ottenere le somme relative agli anni 2004-2005.
Contestualmente poi bisogna anche dare avvio al più presto a tutte le azioni necessarie per recuperare i fondi che ancora non sono andati in prescrizione.
Stiamo parlando di milioni di euro, risorse mai come in questo momento vitali per le casse della nostra città