ED Benessere

Sessualità e tabù

di Luisa Bellardinelli

“Non sei incinta? E allora perché vai dal ginecologo?” Questo è quello che le mie orecchie troppo spesso ascoltano.

Ad una domanda del genere, una risposta secca, incisiva, mi viene difficile da trovare. E’ facile invece rilevare che nel nostro paese scarseggiano programmi di educazione sessuale e di prevenzione, generando così poca consapevolezza del nostro corpo per poi sfociare irrimediabilmente in una mancanza di affettività.

Ci conosciamo abbastanza? Ci ascoltiamo? Forse non in modo sufficiente, proprio perché prese e inondate dai mille impegni e peripezie giornaliere. Il corpo di una donna è mutevole, si evolve e va protetto come un bene inestimabile. Prendiamocene cura e il successo sentimentale e sessuale sarà assicurato! Ebbene sì, la mancanza di conoscenza del nostro corpo, in special modo delle nostre parti intime, può arrivare a generare gravi problemi fisici e psicologici, mettendo a repentaglio una serena vita di coppia: vaginismo, anorgasmia e i famigerati matrimoni bianchi.

Nel silenzio delle proprie mura domestiche nascono nelle donne le paure sessuali più disparate. Come ha spiegato Adele Fabrizi psicoterapeuta dell’ISC (Istituto di Sessuologia Clinica): “Il vaginismo nasce dalla scarsa conoscenza dei propri genitali e dall’elasticità della vagina: si ha praticamente paura di provare dolore durante il rapporto sessuale”. Il rischio quindi dei matrimoni bianchi così agendo è alto: le coppie che non riescono ad avere figli pur desiderandoli sono in aumento. Frequente è anche l’anorgasmia. Continua la psicoterapeuta: vige la credenza che esistano due tipi di orgasmo, quello vaginale e quello clitorideo; mentre invece ce n’è uno solo ed è dato dalla stimolazione dell’organo propulsore femminile che è la clitoride. Falsi miti che si possono combattere solo con la corretta informazione e l’educazione”.

Oggi con i social network che imperversano nell’etere, sembrerebbe così surreale un discorso del genere, visto che il simbolo della ragazza emancipata inonda qualsiasi canale comunicativo: dalla moda al cinema, dalla letteratura alla scuola. Il mondo virtuale delle nostre adolescenti non lascia spazio a quello reale, ovvero all’oggettività di alcune cose!

La maggior parte delle adolescenti ha scarsa coscienza di sé a livello fisico – spiega Mario Puiatti, presidente dell’ Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica); si tratta di un ritorno indietro nel tempo. Esaurita la spinta femminista degli anni Settanta, che aveva fatto della sessualità un cavallo di battaglia, la mancanza di un programma educativo nelle scuole si fa sentire. Restano soltanto le famiglie a parlare ai giovani di sesso ma, le informazioni vengono date poco e male. Il risultato è che pur vivendo nell’epoca della pornografia diffusa le giovani donne, così come i giovani uomini, sono parecchio ignoranti“.

Mentre nella fruizione della pornografia, tra l’altro in aumento tra i giovani e non, si da spazio a un puro e primordiale raggiungimento del piacere e ai sani e insani vizi e alle virtù sessuali dell’essere umano, nella sessualità i punti focali sono molteplici: oltre al desiderio di raggiungere un godimento fisico, subentra anche la rincorsa a un piacere psicologico in base alle personali capacità relazionali, sociali e sentimentali, nonché alla conoscenza del proprio corpo. Direi leggermente più complessa e sfaccettata la situazione…

Dall’ESC (Società europea di contraccezione), emerge che resistono una serie di credenze diffuse anche tramite internet: il 30% delle adolescenti crede che il coito interrotto sia un metodo contraccettivo e il 7% pensa che i lavaggi con la Coca-cola possano funzionare come spermicida.

Dati inquietanti infine arrivano da una ricerca della Sigo, (Società italiana di ginecologia ed ostetricia): soltanto il 30% delle italiane under 25 ha ricevuto informazioni corrette, da medici e insegnanti, riguardo la sessualità. Il 42% del campione analizzato non ha usato alcuna protezione contraccettiva durante il primo rapporto sessuale. Questo dato va messo in relazione con l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili che in 2 casi su 3 si presentano proprio negli under 25. Sottolineano dal Sigo: “Le ragazze sono particolarmente vulnerabili a questa età sia per fattori ormonali sia per una maggiore fragilità del tessuto che riveste il collo dell’utero, meno resistente e più permeabile ai germi aggressori“.

Non è semplice sconfiggere i nostri tabù, iniziamo però a liberarci dalla gabbia delle credenze, dagli stereotipi e dalle voci non concrete; informiamoci accuratamente, non tarpiamo le nostre ali, andiamo oltre… Così facendo, la nostra sessualità potrà facilmente prendere il volo!

Disegno di Kitagawa Utamaro Ehon Edo murasaki, 1802, Collezione Museo delle Culture

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Luisa Belardinelli

Luisa Belardinelli

Giornalista