Chi ti credi di essere?
di Cora Craus –
“Chi ti credi di essere?” di Alice Munro, racchiude dieci racconti, dieci istantanee di vita, dieci microstorie che abbracciano e dipanano quarant’anni di vita della protagonista: Rose.
“Chi ti credi di essere?” (ed. Einaudi – pag. 270 – € 19,50), una domanda crudele e retorica che, di volta in volta, viene posta con molte sfumature ed infiniti toni: ora carica di disprezzo, ora resa lieve dall’ironia. Domanda che perseguita Rose nella sua ricerca d’identità, d’indipendenza, di libertà interiore.
I dieci racconti sono la mappa di questa articolata, sofferta ricerca, costellata di errori, cadute, vittorie, entusiasmo, amore: una biografia di sentimenti ed emozioni che esonda dal personaggio, dalla protagonista, per trasformarsi in biografia collettiva dell’animo femminile. L’Alter ego di questa ricerca, l’altra faccia di Rose, è la sua matrigna Flo.
In fondo, sembra dirci Alice Munro, tutti abbiamo bisogno della nostra ombra nera per poter far emergere nitida la nostra vera essenza, per capire chi realmente siamo.
Il libro si apre con il racconto “Botte da re”, dove Rose è una bimba ribelle e pensosa che viene punita a cinghiate da un padre enigmatico, chiuso, anaffettivo e violento. E si chiude con il racconto “Chi ti credi di essere?” che dà il titolo alla raccolta. E qui, nel finale, Rose è ormai una donna matura che ritorna là dove la sua vita è cominciata; ma ritorna con un prezioso carico: la storia della sua esistenza. Ed ecco dipanarsi il ricordo di una Rose studiosa e innamorata della letteratura che trova forza e conforto nelle parole di Shakespeare e Dickens; il rivedersi giovane donna che scopre la metropoli, ma anche la spietata violenza sessuale subita ad opera di un prete. Riassapora, le intense emozioni, gli incontri con l’amore, la maternità, il valore dell’amicizia.
Ricorda le importanti lezioni apprese sul valore di essere donna: “fosse stato un uomo, avrebbe voluto fare il corrispondente dall’estero. – E allora devi farlo, – esclamò perentoria la professoressa. – Il futuro è nelle mani delle donne. Devi concentrarti sulle lingue straniere. Seguire corsi di scienze politiche. Economia. Forse potresti trovarti un lavoretto estivo al giornale. Io ho degli amici in redazione”.
Nel 1978 la raccolta “Chi ti credi di essere?” fu premiata con il “Governor General’s literary Award.
Alice Munro ha una scrittura “splendida, raffinata, intensa – scrive il New York Times – una scrittura che conosce a fondo l’oggetto e il suo movimento del sentire umano, l’annodarsi del reale e il dipanarsi delle sue implicazioni. E il cui dono al lettore è un sapere inattingibile altrove”.
Nel 2013, Alice Munro, è stata insignita, con la motivazione: “Maestra del racconto contemporaneo”, del Premio Nobel per la Letteratura. Il tredicesimo premio assegnato ad una donna, il primo ad una donna canadese. La scrittrice infatti è nata e cresciuta a Wingham, Ontario.