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Curarsi con i fiori…

Appunti a margine di un incontro di floriterapia.

di  Cora Craus –

 

Floriterapia e fitoterapia sono sinonimi? No, sgombriamo il campo da incertezze: la fitoterapia nasce con l’uomo, i nostri antenati non avevano altri prodotti, altri rimedi per curarsi se non l’uso di piante, fiori, erbe, radici e quant’altro.

Ancora oggi l’80% dei farmaci è realizzato con il principio attivo delle piante, ma sono di assoluta pertinenza medica.

Cos’è la floriterapia? È una disciplina nata ai primissimi anni del Novecento, in Inghilterra ad opera di Edward Bach, medico allopatico, originario del Galles. Per circa quarant’anni, con il nome “I fiori di Bach”, sono stati gli unici rimedi floreali conosciuti.

La sua intuizione portò alla scoperta dei trentotto rimedi floreali capaci di risolvere altrettanti stati d’animo negativi, un metodo di cura innovativo, affine all’omeopatia, che avrebbe conosciuto una lenta ma graduale diffusione.

I rimedi floreali hanno una totale assenza di effetti collaterali ciò ha contribuito al successo e all’espandersi del loro utilizzo

Sono rimedi per il nostro corpo fisico, per malanni che possono presentarsi, ma soprattutto per la nostra anima. “I Rimedi dell’anima” li ha chiamati proprio cosi Edward Bach, nel suo primo libro “Guarisci te stesso”.

In California, nel 1979, nasce la Società delle Essenze Floreali che, proseguendo la ricerca iniziata dal dott. Bach, ha individuato 103 nuovi fiori, locali, utili alla riarmonizzazione del nostro essere nel suo insieme.

Oggi sono numerosi i rimedi floreali, anche se ancora poco conosciuti: ci sono i fiori californiani, fiori francesi, australiani, indiani e tanti altri; c’è anche una piccola selezione di fiori italiani provenienti dalla Sardegna, e sono allo studio alcuni fiori del Gran Sasso e di altre zone, prevalentemente, parliamo di parchi naturali.

Da dove nasce il potere delle piante, dei fiori? Il motivo per cui le piante assurgono a simbolo di “guaritrici dell’anima” è dovuta alla loro conformazione: le radici affondando nella Madre Terra e ne captano le forze, le energie, definite appunto terrene, materiali; la parte aerea che tende verso il sole diventa serbatoio, memoria di energia solare, considerata nobile spirituale. Da questa osmosi, reale non solo simbolica, ne derivano le loro qualità guaritrici; a più livelli: fisico, eterico, mentale.

Come agisce la floriterapia? Vi riportiamo la definizione di un vecchio floriterapeuta: “La floriterapia cerca di stimolare le risorse di auto-guarigione dell’organismo, grazie all’uso di rimedi latori di specifiche informazioni energetiche, capaci di ristabilire quelle particolari vibrazioni dell’organismo che risultano talmente disarmoniche da causare una malattia.”

Riconosciamo gli echi del linguaggio psicosomatico, ma all’epoca, primi del Novecento, non era così ovvio come appare oggi.

Ci è stato spiegato che, in effetti, il nostro corpo eterico si ammala molto tempo prima del corpo fisico, a volte di mesi se non di anni. Curando il nostro corpo eterico possiamo evitare la malattia. Evitare la malattia non vuol dire immortalità, ma rendere inutile il messaggio della malattia. Perché l’unica reale e concreta medicina per ottenere ciò è vivere fino in fondo i nostri talenti interiori.

In attesa di così tanta illuminazione, potremmo provare a farci aiutare dai fiori ad attraversare i momenti di crisi, usandoli per decifrare il messaggio del nostro malessere, avendo chiara l’idea che la malattia non è né un caso né una punizione. È il messaggio della nostra anima, o, per chi preferisce, della nostra psiche, che ci avverte: stiamo andando fuori dal nostro percorso, stiamo tradendo la nostra vocazione profonda.

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Non potendoci dilungare ad illustrare le qualità di tutti i rimedi floreali, abbiamo scelto di parlarvi di un’essenza, un fiore californiano, Chaparral, comunemente definito “esoterico”. Un rimedio utile un po’ a tutti, vista la vita caotica che viviamo.

Questo rimedio è considerato un vero e proprio purificatore della psiche. Esso permette di disintossicare, dissolvere, liberarsi da immagini di violenza, da stress emozionale spesso alimentato dal mondo dei mass-media, con spettacoli televisivi o cinematografici violenti. Tutto ciò finisce per sovraccaricare la nostra mente, soprattutto il nostro corpo astrale, di detriti.

Chaparral è un rimedio ad hoc per la cosiddetta civiltà moderna, in cui siamo tutti soggetti, in vari modi, a immagini ed esperienze caotiche, subdole e a volte decisamente degradanti. L’uso costante, di questo fiore californiano, permette di liberarsi da qualsiasi “detrito psico-astrale”.

È un ottimo rimedio per le persone impressionabili, compresi i bambini, che fanno sogni che turbano, che hanno incubi notturni frequenti. Per tutti coloro che vogliono disintossicarsi da una qualsiasi dipendenza come droga, suggestioni, fumo, alcool, psicofarmaci. Il rimedio aiuta, diciamo così, a liberarsi “della paura di aver paura”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista