Daniele Cordisco e il suo Organ Trio ospiti del Be Jazz Collective
di Redazione –
Ottiene sempre più larghi consensi il festival organizzato dal Be Jazz Collective di Latina, come testimoniato dalla grande affluenza di pubblico in occasione degli appuntamenti domenicali presso la Stoà, molti dei quali, come la scorsa domenica con il quartetto Stephens/ Sanna/Deidda/Ciniglio, continuano a registrare il ‘tutto esaurito’.
E si continua con la programmazione di febbraio. Questa domenica, 5 febbraio ore 18:00, come sempre presso il locale 8-11 (ex Stoà) in via Cesare Battisti 23 a Latina, sarà la volta del talentuosissimo chitarrista Daniele Cordisco, accompagnato da Antonio “Caps” Capasso all’organo hammond e Giovanni Campanella alla batteria.
Il chitarrista Daniele Cordisco presenta il suo l’album di debutto “This Could Be The Start”.
Nell’album l’atmosfera anni ’60 si fonde con elementi come la bossa nova, l’organo hammond, lo swing e il senso del groove tipico dell’epoca. Senza dimenticare l’urgenza di far emergere la sua voce e la sua personalità, Daniele ha inserito nel suo primo lavoro numerosi riferimenti e omaggi ai grandi della musica. Questo album, portato a termine con tenacia, è il risultato della conquista del Premio Internazionale Massimo Urbani nel 2013.
In “This Could Be The Start” Cordisco ha potuto contare sulla partecipazione di grandi nomi come i fratelli Deidda, Pietro Lussu, Dario Rosciglione, Antonio “Caps” Capasso e Giovanni Campanella, che lo hanno accompagnato in questo percorso creativo. Nel disco compare anche Fabrizio Bosso, presidente di giuria del Premio Internazionale Massimo Urbani. Daniele Cordisco porta con sé l’immagine di un giovane pieno di vita e sempre in movimento, prima per stare vicino al padre, poi per seguire la propria passione anche fuori dai confini nazionali, dai seminari
Young Jazz People for Europe frequentati in Belgio, passando per la borsa di studio del prestigioso Berklee College of Music di Boston, fino ad arrivare all’Umbria Jazz Winter. Nel 2008, dopo aver vinto il premio “Giovani Talenti di Chitarra Jazz”, trova il suo posto anche a New York, città in cui collabora con alcuni musicisti italoamericani come Luca Santaniello e Joseph Lepore. Anche due giganti della musica come George Benson e Pat Martino hanno avuto un ruolo significativo nella sua formazione. Il giovane chitarrista infatti ha avuto l’opportunità di incontrare di persona i due grandi compositori jazz che lo hanno spinto a proseguire la sua strada e a coltivare il suo talento.