Chicche in libreria, chicche in cineteca. I film girati in terra pontina
Di Cora Craus –
Claudia Gerini a Latina, per le riprese del film “Mancino Naturale” per la regia di Salvatore Allocca, ha elettrizzato la città e portato una ventata d’entusiasmo che, per un attimo, ci ha fatto dimenticare la cupa nuvola del Covid-19 incombente su tutti noi, sulla nostra salute, sulla nostra economia. Ma Latina è davvero “Terra di Cinema” come ci ricorda il titolo di una bella pubblicazione di qualche anno fa edita dall’ente Provincia di Latina e dalla Latina Film Commission, oggi diretta da Rino Piccolo. Il libro è un lavoro corale che racchiude le schede e molte chicche dei film girati nel nostro territorio. Il coordinamento editoriale è del giornalista e scrittore Gian Luca Campagna. E dalle sue note di presentazione riportiamo questa riflessione: “Forse non è un caso che il territorio pontino sin dai suoi albori, o meglio sin da quando ancora non aveva ancora una sua armonica fisionomia, ha offerto spunti e interessi verso quel genere di artisti dell’epoca: da scrittori a incisori il passo è stato breve, da un Goethe a uno Stendhal per passare a un Piranesi. Ecco, questo vorrebbe rappresentare nel suo piccolo questo libro che stringete tra le mani, una sorta di piccolo Grand Tour all’interno dei luoghi e dei sentieri della provincia di Latina. [.] Il territorio della provincia di Latina da sempre si è posto come scenario naturale per gli sfondi di alcuni classici del cinema: quindi, dal kolossal “Christus” di Giulio Antamoro, pionieristico film dalla chiara trattazione girato tra l’Egitto e la nostra Cori, alle più moderne e scanzonate commedie che hanno visto protagonisti attori dello spessore tra Benigni, Sordi e Moretti.”
Uno dei primi film girati nel nostro territorio fu “Paludi Pontine” nel 1909 un cortometraggio muto, genere documentario; la pellicola è conservata presso il British Film Institute di Londra. La casa di produzione fu la Helios Film, la prima casa di produzione cinematografica dei Castelli Romani creata da alcuni insegnanti dell’Istituto Tecnico di Velletri i quali tennero per i loro studenti un corso cinematografico ante litteram. La sede della casa cinematografica era a Velletri e rimase attiva fino al 1916. Molto di questo entusiasmo per la settima arte fu dovuto ad una donna, un’attrice velletrana, Juana Romano, divenuta famosa in Francia che in occasione di una sua visita alla città natia portò un proiettore cinematografico: omaggio dei fratelli Lumière alla città italiana. La pellicola è presente anche nella videoteca del comune di Sonnino.
Caratteristiche del cortometraggio: 225 metri di pellicola. Il filmato mostra le strade innevate dei Monti Lepini che sovrastano la pianura pontina, riprendendo scene di vita rurale delle zone abitate ai due estremi delle paludi: la città di Terracina e Sonnino, le paludi vere e proprie fino ai monumenti e le bellezze di tutta la zona come l’Abbazia cistercense di Fossanova, le rovine delle città scomparse come Ninfa e suo Giardino il parco del lago di Fogliano.