Autori pontini in anteprima. “NURA” il nuovo romanzo di Salvatore D’Incertopadre
Di Cora Craus –
Sarà in libreria il prossimo primo settembre il romanzo “Nura”, l’ultimo lavoro di Salvatore D’incertopadre appena pubblicato dalla casa editrice “Atlantide” di Dario Petti.San Felice Circeo, con la sua bellezza mozzafiato, la sua mitologica leggenda e le ricche ed esclusive ville del bel mondo romano, fa da anfitrione ad un caleidoscopio di personaggi che popolano le pagine di “Nura”. (ed. Atlantide – pag.171 – € 15) Il gusto e l’abilità dell’autore per la battuta in vernacolo, il napoletano, è una caratteristica che aggiunge personalità allo stile scorrevole dove risalta un lessico ricercato, belle descrizioni e dialoghi essenziali. Si apprezza il delineare incisivo, con brevi tratti, dei paesaggi interiori sia nelle figure centrali sia nei personaggi secondari.
La maternità è il filo di Arianna che attraversa il romanzo, la maternità che assurge quasi a nemesi storico-sociale. Protagonista indiscussa è la pediatra Giulia Canfora, intorno a lei si dipana e si aggroviglia tutta la narrazione.
“Nura” è il nome di una bimba etiope che dà il titolo al romanzo, è lei il detonatore che fa esplodere in tutta la sua forza il desiderio di maternità di Giulia. La piccola innocente Nura, che Giulia dopo averla curata e guarita nel suo ospedale vorrebbe adottare, sancisce la grande lontananza affettiva, l’inesistente amore di una coppia, l’opposto sentire tra lei e il marito Furio che si dimostra un uomo arido e razzista “….L’adozione proprio no. Figuriamoci un figlio negro” [. ] “A me non va per niente di avere un estraneo in casa. Figurati poi una negra”
I ritratti dolenti di famiglie, spesso venati di ironia, raccontano di malesseri, di disillusioni e fatiche del vivere, dell’assenza di coraggio nelle scelte. E del suo opposto: buttarsi nella vita senza paracadute. Un mosaico con tante tessere per rivelare complesse storie umane e tumultuose lotte dell’anima. Chi è veramente Giulia, la pediatra modello, innamorata del suo lavoro? C’è davvero un indicibile mistero nella sua ordinaria e agiatissima vita?
Episodi di normale quotidianità si intersecano ad avvenimenti pubblici eccezionali in un romanzo ricco di contenuti in cui trovano posto i temi del colonialismo, della violenza di genere, dell’idealismo politico e degli infimi politicanti. Soprattutto ci parla d’amore, di quello più alto e oblativo: l’amore materno, che può essere espresso in tanti modi, attraverso la nobiltà di una professione, come quella del medico, e finanche attraverso un inconfessabile, doloroso gesto.
Questo lavoro è altresì il susseguirsi di amori felici o meno. Un amore vero, profondo, complice, lungo una vita, è quello che lega due persone agli antipodi per cultura ed estrazione sociale: l’affascinante Don Pasquale Canfora, nato in uno dei vicoli più poveri di Napoli, e la contessa Flaminia, ricchissima esponente della decaduta nobiltà romana. I capostipiti di questa storia.
“Nura” è un romanzo pieno di misteri, interrogativi, di attese e incredibili colpi di scena. Con uno stile accattivante l’autore ci porta a rivivere i sentimenti comuni e universali quali l’amore, la morte, il dolore, la felicità, la vergogna e la dignità, sentimenti che sono uguali a ogni latitudine. Sullo sfondo, un convitato di pietra: il susseguirsi della storia sociale e politica italiana dalla seconda guerra mondiale fino a giungere quasi ai nostri giorni. Un raccontare dove gli avvenimenti storici si mescolano ai sentimenti privati. L’autore si sofferma sul terribile fenomeno della borsa nera che a Napoli fu particolarmente sofferto. Lo stesso Eduardo De Filippo lo pone al centro di una delle sue più famose commedie: “Napoli milionaria”,
Alla borsa nera deve la sua prima ricchezza pure Pasquale Canfora il papà di Giulia. A grandi e furbe alleanze politiche deve il perdurare delle sue fortune. Un posto di rilievo nella narrazione, infatti, lo occupa “Manipulite” e tutti gli immensi interessi politici e finanziari che emersero in quella gigantesca inchiesta giudiziaria.
Nell’evolversi della storia assistiamo a un gesto di grande solidarietà femminile e a un’amicizia che va oltre il tempo e le generazioni. Simbolo di questo è un personaggio secondario: Rosa, la pizzaiola. Brevi intense pagine che la riguardano e che vi invito a leggere con molta attenzione.
Perchè leggere questo libro? Perché fa risvegliare un senso di fiducia, fa credere ancora nella capacità di amare e costruire un mondo migliore, fa riemergere la bontà d’animo degli esseri umani… nonostante tutto.
L’autore: Salvatore D’Incertopadre, una vita in lotta per i diritti degli altri: un sindacalista della Cgil. E dal novembre del 2004 al 2012 è stato Segretario Generale della Cgil Pontina. Originario di Napoli dove è nato nel 1952. Salvatore ha esordito come scrittore nel 2015 con un opera fortemente autobiografica: “Il Sindacalista” un libro impreziosito dalla prefazione di: Susanna Camusso Segretario Generale della CGIL e pubblicato sempre con la casa editrice Atlantide di Dario Petti.
“Nura” – di Salvatore D’Incertopadre – Ed. Atlantide – pag. 171 – € 15