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La ragazza ultrà.

 di Cora Craus –

“La ragazza ultrà”, dello scrittore latinense Angelo Dolce (ed. Atlantide – pag. 180 – € 15), è un romanzo ambientato a Latina e avvolto nei colori nero e blu della squadra di calcio. Quali sono gli elementi su cui si sviluppa? In apparenza il groviglio di elementi sembrano agli antipodi gli uni da gli altri: studio dell’arte, ultrà del calcio, una giovane ragazza e il suo indecifrabile e sconosciuto amore per il potere, su tutto i tentacoli di un potere politico corrotto e colluso. Una miscela velenosa ed esplosiva che dà forma ad un avvincente storia. Una storia intensa in una drammatica cornice.

“Quest’ultimo pensiero la rattristò e vide come animarsi il fantasma della ragazza ultrà che si prestava, abile e cinica, a risolverle i problemi: la ragazza ultrà, fiera, forte, capace sprezzante e rispettata.”

Le pagine del romanzo risuonano di una parola: Vittoria. Una parola chiara, limpida, una parola ambigua: maschera, simulacro e autentica passione di fede calcistica e di amore per l’arte. Una parola ambita dal potere tout-court. Vittoria è anche il nome della protagonista del romanzo, il nome de “La ragazza ultrà”.

La storia prende il via in una ovattata associazione per lo sviluppo culturale e la protezione dell’arte.  Tra altisonanti, quanto scaduti, titoli nobiliari ed erre mosce, vi albergano una concreta, tangibile miseria umana e grettezza di pensiero. Qui, si materializza la prima feroce delusione di Vittoria, una giovane e brillante laureata in Storia dell’arte, molto preparata ma anche troppo ingenua e fiduciosa. In questa atmosfera il suo incontro sia con la cultura, la politica locale e le sue promesse, sia con la forza brutale e travolgente del tifo da “stadio”.

“Dunque è questa la realtà? Questo è il potere? Non ci sto. Sveglia Vittoria! – e si diede uno schiaffo – Sveglia! La verità è che più facile diventare assessore alla cultura passando dalla curva che non vincendo un premio Nobel”.

Il romanzo si srotola con leggerezza tra cross di storia artistica del nostro territorio e caravaggeschi affreschi del mondo del calcio.  C’è la violenza, spesso gratuita degli ultras, letteralmente istigati dalle società della squadra. Ed è proprio in queste narrazioni di violenza che brilla l’onesto, pulito, proverbiale amore, fino al sacrificio, degli ultras per i “colori” della propria squadra: nero e blu.

“La ragazza ultrà”, un romanzo che si legge con piacere, si apprezza l’intreccio di una storia ben costruita; ma le pagine del romanzo di Angelo Dolce sono anche un pugno nello stomaco per una narrazione, per una fabula che il lettore percepisce essere fin troppo veritiera e reale: si respira l’aria delle pagine di cronaca locale e non solo quelle sportive.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista