La Sagra della Polenta – Appuntamento il 18 a Sermoneta
di Arianna Salpietro –
Il 18 gennaio 2015 si celebra la tradizionale ed attesissima Sagra della Polenta a Sermoneta in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici e di tutto il mondo rurale. Se ne cura l’Associazione Festeggiamenti del Centro Storico e l’Amministrazione comunale, attirando ogni anno migliaia di visitatori da tutta la regione.
Sermoneta sorge su una collina a 257 metri sul livello del mare, lo sfondo domina la grande Pianura Pontina, è il borgo medievale più antico e meglio conservato del Lazio, dove poter fare un tuffo nel passato.
Celebrata contemporaneamente anche a Doganella di Ninfa “La polenta cuntentan , tipica espressione contadina di un piatto povero che “accontenta”, poiché regala subito una piacevole sensazione di sazietà.
Nel centro storico di Sermoneta ci saranno diverse iniziative, tra mostre, degustazioni di prodotti tipici e un mercatino dell’artigianato.
L’intensa giornata inizierà all’alba, i più anziani “polentari” tramandano l’antica ricetta ai più giovani con la stessa passione da loro ereditata per non lasciare incustodita questo raro pezzo di passato. Si inizia accendendo il fuoco in Piazza del Popolo per la cottura ad arte della polenta sermonetana, cotta in un paiolo di rame, girata lentamente e continuamente fino a raggiungere l’amata consistenza dagli esperti cuochi. Il gustoso condimento viene fatto con salsicce, pomodoro, olio di extra-vergine di oliva tutto rigorosamente di produzione locale, un’arte culinaria col sapore della tradizione.
Un piatto pieno di storia e di memoria gustato dopo la consueta messa nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, assistendo ad antichi e suggestivi riti tra le bellissime vie del borgo come ad esempio la benedizione dei campi e la distribuzione dei pani benedetti.
A mezzogiorno la sagra avrà finalmente inizio, con la distribuzione della polenta con ragù e salsiccia,un mix unico di sapori, folclore e cultura del territorio, per la gioia e il piacere del palato.
Qui la polenta ha una storia antica tra memoria, religione ed enogastronomia iniziata nel 1503 quando Guglielmo Caetani importò in queste fertili terre il mais, originario dell’America centro-settentrionale. La farina del granturco (probabilmente una maccheronica traduzione dell’inglese “wheat of turkey“) fu usata inizialmente per sfamare i detenuti imprigionati nel castello, successivamente dai poveri e dai pastori come umile cibo quotidiano. Proprio per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva distribuito loro un piatto di polenta con carne di maiale e cucinata nella pubblica piazza.
Questa è la più antica tradizione gastronomica del luogo, la più antica celebrazione della polenta.Non per niente si diffuse prima a Sermoneta e solo successivamente nel nord Italia. Un evento da non perdere per un piatto orgogliosamente tipico oltre che buonissimo.