Modena. La galleria “ranarossa 3.0” presenta la personale dell’artista Alberto Zecchini “IGNOTI”
A cura di Cora Craus –
Una nuova avventura, nella stagione espositiva della galleria “ranarossa 3.0”, con la personale dell’artista Alberto Zecchini. Una mostra dall’affascinante ed inquietante titolo “IGNOTI”. L’inaugurazione, dove tutti gli amici modenesi sono invitati, sarà sabato, 29 ottobre alle ore 18 in via Montevecchio 21, Modena.
“L’arte è espressione diretta dell’anima – scrive Ermanno Vanni, di cui Alberto Zecchiniè stato allievo – attraverso le mani, attraverso la facoltà che l’uomo ha di operare sul colore, sulla forma. Nella pittura di Alberto non c’è compiacimento, non c’è estetismo fine a se stesso, c’è piuttosto una spinta verso la sintesi, verso la capacità di trasfigurare l’uomo senza cadere nella gratuita trasformazione dell’uomo in una cosa. In sostanza i personaggi della pittura di Alberto hanno un’anima”.
Conosciamo più da vicino l’opera e la personalità di Alberto Zecchini attraverso le parole della nostra artista “pontina” e fondatrice della galleria modenese Ersilia Sarrecchia.
“Ignoto è ciò che non è conosciuto ne identificato o identificabile, ignoti sono i personaggi che affiorano dalla materia pittorica e popolano le opere di Alberto. Stratificazioni di olii, pennellate liquide alternate a colori più grumosi e densi di cui si può ancora percepire il profumo, danno origine a figure, alle volte solitarie, che non si palesano davanti ai nostri occhi a rivelare la loro identità, ma restano appunto soggetti ignoti.
La figura ha da sempre interessato la ricerca artistica dell’artista modenese, che, dopo il diploma in ragioneria, frequenta la scuola di fumetto “Nuova Eloisa” a Bologna per poi approdare nello studio del pittore Ermanno Vanni a Maranello di cui sarà allievo per quasi un decennio. Nei suoi lavori assistiamo ad un viaggio tra l’interiore e l’esteriore, le opere sono animate da personaggi onirici intrisi di colori che vanno dalle tonalità della terra alle nuance più accese dell’arancio e il magenta, a cui fanno da contraltare toni più freddi e gradazioni di azzurri si fondono in una materia viva e pulsante.
Alle volte i soggetti rappresentati sembrano interagire, cercano un contatto, si sfiorano e sembrano inseriti in ambientazioni che possono richiamare il quotidiano, alle altre appaiono completamente estraniati, quasi alieni. Figure trasfigurate, prive di identità ma che proprio per questo diventano specchio mutevole di un’interiorità nella quale è possibile identificarsi e riconoscere tracce del proprio vissuto.
Alberto Zecchini può certamente vantare un inconfondibile linguaggio pittorico dalla forte identità personale sviluppata da anni di studio e ricerca, così come possiamo certamente scorgere nel suo lavoro le tracce di, seppur inconsce, ispirazioni espressive e stilistiche proprie del grande Francis Bacon o del giovane, ma già molto affermato, artista romeno Adrian Gheine. Opere intense, sature, di grande formato, in cui entrare in punta di piedi, immergersi e restare a guardare affiorare le nostre emozioni”.
La mostra sarà visitabile dal venerdì alla domenica dalle 17 alle 19.30 fino al 13 novembre 2022.