Nunzio Granato: Latina, una città che ama la poesia
di Cora Craus –
Per “Domande a margine”… risponde il poeta latinense Nunzio Granato.
Il profilo: Nunzio Granato vive e lavora a Latina. Appassionato di letteratura e musica. Collabora con diverse realtà culturali. Autore di testi musicali. Il suo esordio come poeta è del 2005 con “Tracce di te”, segue nel 2006 “Il cielo dentro”, silloge che ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio della Presidenza al concorso “I fiori di Baudelaire” e Segnalazione della Giuria del Premio Nazionale Letterario 2007 “Arte città Amica di Torino”. Nel 2010 pubblica la raccolta “Diari e Sentieri”, finalista al Premio Letterario Nazionale “Città di Arona”. Appena uscito per Giovane Holden edizioni la silloge “Il rosso e l’infinito”. Moltissimi i suoi componimenti pubblicati su diverse antologie.
Tu e la poesia, un rapporto….?
“ Passionale. Devo alla poesia il superamento di molte sfide. La rinascita da devastanti dolori”.
Puoi salvare dall’oblio un solo poeta chi salvi e perché?
“Charles Baudelaire. Per la sua anima in fiamme. Per il suo essere “poeta maledetto”. Perché ancora oggi mi nutro di quell’universo chiamato poesia simbolica. Di cui il poeta francese ne è uno dei maggiori esponenti”.
Latina, al di là dei luoghi comuni secondo i quali nessuno legge, è una città che ama la poesia?
“Sì, Latina – per la mia esperienza – è una città, anzi una comunità, che ama la poesia. Mi sento sicuro di questa mia affermazione perché supportata da un riscontro oggettivo: il grande numero di persone che partecipano alle manifestazioni legate in maniera specifica alla poesia. Credo che la poesia sia un profondo bisogno di comunicare, di superare la superficialità”.
Una macchina del tempo ti permette d’incontrare un poeta di qualunque epoca. Tu chi incontri e cosa gli chiedi?
“Ugo Foscolo. Sono conquistato dalla dualità della sua personalità. E, no, non gli chiederei nulla sulla poesia. Mi piacerebbe conoscere le sue scelte musicali nel panorama attuale”.
Magari, scopriremmo un Ugo Foscolo fan di Tiziano Ferro!
Nunzio, un aggettivo e un breve profilo per ciascuno dei tuoi libri: Tracce di te?
“Racconta l’amore. Se possibile, vorrei che fossero alcuni brani delle prefazioni a tracciare, come chiedi tu, un breve profilo ed a parlare per me: “Il susseguirsi ritmato e scorrevole dei versi in “Tracce di te” dona musicalità ai componimenti, che in tal modo sembrano avvicinarsi ad alcuni testi della canzone d’amore italiana contemporanea. La sfera amorosa è infatti quella prediletta dal poeta: la sua esigenza primaria è amare ogni giorno in modo nuovo, vivendo un rinnovamento continuo che possa alimentare il sentimento”. (Tracce di te – Ed. Il filo)
Il cielo dentro?
“ Introspezione. “Nei suoi versi vi echeggiano vaghi ricordi, sperdute assonie ed i simboli diventano un mezzo per scrutare l’assoluto e per muoversi nella dimensione del sogno. Il poeta lascia che i suoi versi attraversino con leggerezza e a volte con sontuosità, ma sempre chiari, lineari, di profonda armonia, gli interrogativi della vita, i tormenti interiori dell’anima che, forse, come la più alta ed innata forma di democrazia accomuna l’umanità”. (Il cielo dentro – Ed. Il filo)
Diari e sentieri?
“L’espressionismo, la tenuità del pastello. “Ogni composizione in Diari e sentieri è un bozzetto costruito con il colore, ricco di mille sfumature, delle parole che illustra le tappe del tortuoso sentiero percorso dal poeta alla ricerca della sua patria originaria, della sua vera identità: il proprio Sé”. ((Diari e sentieri – Ed. Masso delle fate)
“Il rosso l’infinito”?
“ La passione. La pienezza dell’Amore in tutte le sue forme”.
Del libro “Il rosso e l’infinito”, ne abbiamo parlato diffusamente su Esseredonna-Magazine.