Tutto ciò che conta
Quando l’amore diventa possibile
di Elisabetta Calandrini –
Quella sera era seduto al bancone di un bar.
La guardava come se niente attorno a lui avesse più alcun senso.
Ogni ragione di vita era racchiusa in quegli occhi, in quei maledettissimi occhi.
Le sue labbra erano rosse. Rosso fuoco, rosso cuore, rosse come l’imbarazzo.
Quelle mani erano piccole e sole, aveva bisogno di stringerle alle sue, di tenerle vicino al cuore.
Non desiderava altro .
-Signore, vuole ordinare?
-Le sue mani, grazie.
Non lo so cosa mi prende, forse sto impazzendo.
L’unica cosa a cui riesco a pensare sono i suoi occhi e i momenti in cui siamo insieme, il resto l’ho annullato. Vorrei correre all’impazzata e raggiungerlo, ovunque lui sia, anche solo per abbracciarlo e per stampargli un bacio sulle labbra, anche solo per ricordargli che ci sono, che lo penso, che mi manca. Vorrei correre il più veloce possibile e fermarmi di colpo davanti al suo viso, col fiatone e i battiti cardiaci che aumentano. Vorrei potergli dire che sono impazzita dentro questa storia.
Chissà per quale stupida e perversa ragione si arriva ad amare così tanto qualcuno. Non riesco a spiegarmelo da (quasi) mai, ma ci penso spesso. Mi viene in mente che è davvero strano il modo in cui conosci una persona: ci parli, ci scherzi e non t’immagini che potrebbe diventare importante e indispensabile nel giro di poco, pochissimo tempo. E, se ci rifletto bene, sono strani anche i gesti che da piccoli diventano enormi e da enormi si trasformano nella sola ragione per cui esisti. Si finisce col dipendere dalle persone che amiamo, è questa la verità. Sono peggio della droga, ti si iniettano nella testa, ti mangiano tutti i pensieri. L’amore fa strane le persone, rende inermi, incapaci. Passi dall’essere tua, all’essere di qualcun’altro, passi dall’essere una donna, all’essere una donna fuori di testa. Mi sforzo di ricordare com’ero prima, prima ancora che c’amassimo. Faccio confusione.
Esistono troppe felicità per decidere quale sia quella migliore per tutti.
Questa mattina indossavo una sua vecchia maglietta che mi copriva fin sotto le cosce. Tra le braccia, stringevo il cuscino sul quale avevamo dormito. Lui non c’era, evidentemente era già uscito per andare al lavoro. Così, mi sono guardata intorno e ho sorriso. Ero circondata dalle sue foto, dai suoi oggetti, dalle cose che ama, dai souvenir delle vacanze all’estero. L’orologio che indossa di solito, era sul comodino e segnava le undici e quarto. Per un secondo me lo sono immaginato sdraiato accanto a me, mentre con l’aria sognante, mi guardava dormire. Me lo sono immaginato vestirsi frettolosamente. Ho pensato alla sua indecisione davanti l’armadio, alla scelta della solita maglietta bianca. Poi ho pensato per quale jeans avesse optato e piegandosi verso di me l’ho ricordato mentre mi dava un bacio e a bassa voce mi diceva: ‘Io vado, tu dormi, ci sentiamo dopo’. In quel momento avevo aperto gli occhi e con l’espressione sonnolente avevo ricambiato il bacio stringendo il suo viso con due mani. L’ho visto mentre chiudeva la porta delicatamente per non fare rumore, per non disturbare ancora i miei sogni. Ho pensato che con lui è sempre un grande risveglio e che sarebbe bellissimo se ogni giorno fosse così, se ogni giorno della nostra vita ci svegliassimo uno accanto all’altra a respirarci la pelle, ad augurarci una buona giornata. E’ la mia mattina positiva, è allungare le braccia e sorridere, è pensare positivo, è non aver paura di niente. Lui è il bacio del mattino e il petto sul quale mi addormento la notte, è la mano che cerca la mia tra le lenzuola, è il mio piede freddo che si riscalda col suo, quando me lo accarezza. Lui è tutte queste cose, è poterle raccontare il giorno dopo a qualcuno.
Le persone hanno bisogno di legarsi ad altre persone per sentirsi meglio, per non avere più paura. Camminare in fila per due e tenersi per mano, questa è la regola.
L’amo ogni mattina in cui mi sveglio, guardo fuori dalla finestra e vedo un nuovo giorno che è iniziato, dove la luce mi accarezza il viso come per dirmi che per le prossime ventiquattrore andrà tutto bene, ed io ce la farò. Non sono più sola, debole, malinconica, intimidita. Sono in compagnia di te che sei tutto, di me sempre più forte e sicura, della mia vita felice.
Mi è capitato di conoscere persone che stavano amando terribilmente qualcuno che in realtà non le ha mai sfiorate, con il quale non sono mai state insieme. Eppure amavano in maniera incondizionata come se, anche solo poterlo guardare da lontano, faceva la felicità. Per qualcuno può sembrare stupido, per me è una cosa meravigliosa. Evidentemente esistono persone che sanno emozionarsi senza dover necessariamente ricevere qualcosa in cambio. Loro baciano col pensiero, fanno l’amore col pensiero, gioiscono per il sorriso di qualcun altro.
Non desiderate qualcuno che abbia paura di perdervi. Desiderate qualcuno che abbia paura di avervi perché avendomi, poi, non vi lascerebbe più andare.