Renato Gabriele, “Vocativo donna”tratto dalla raccolta “Le accidiose commedianti”
di Cora Craus –
In “Vocativo donna”, tratto dalla raccolta “Le accidiose commedianti” (ed. Fermenti) di Renato Gabriele, il filo di Arianna che attraversa tutta la composizione è composto dalle parole: donna, poesia, Storia, violenza, mito, …femminicidio.
Verso dopo verso si srotolano nomi e storie di donne, donne e che attraverso i millenni hanno fatto la Storia. “Fosti tu Pirra/ A gettare alle tue spalle/ le ossa della Grande Madre/ Da cui generò la nuova umanità/Fosti tu la custode del fuoco”. Il mito di Pirra, colei che incarna la rinascita dell’umanità dopo il Diluvio Universale, infatti le pietre gettate dal marito Deucalione divennero uomini e quelle gettate da Pirra donne.
Poesia affascinante e scabrosa: violente immagini costruite con sciabolate di parole cariche di eros e avvolte nel velo di Thanatos, il dio della morte. Nei versi di Renato Gabriele un intreccio di dolore, di sangue e la poesia si trasforma in un atto salvifico. In quest’ottica, condividiamo e facciamo nostre, le parole della scrittrice latinense Rosa Manauzzi che risuonano come un luminoso eco e, che proprio nel presentare “Vocativo donna” al circolo letterario “La terra degli aironi”da lei fondato, ha affermato: “parlare di poesia è già un po’ miracolo e di sicuro l’affermazione della visione profonda delle cose è oggi miracolosa. La poesia riporta all’essenza e alla bellezza.”
La composizione, tra i tanti innumerevoli ricordi di donne, canta il dolore di Andromaca e Didone ed a queste dolenti figure, il poeta affianca le oscure eroine dei Moti Francesi del 1830 che il pittore Eugène Delacroix ha fermato per noi sulla tela. “Tu discinta eroina sulle barricate/ Del 28 di luglio milleottocentotrenta/ Tu Proserpina e Demetra…”
In “Vocativo Donna” incontriamo Simonetta Vespucci, la donna dalla bellezza senza uguali, amata da Giuliano de’ Medici, Musa di Botticelli; è lei la donna raffigurata ne “La nascita di Venere” e nella “Primavera”. “Ho amato Simonetta Vespucci /E il tuo profilo sulle monete d’argento”
Una donna angelicata, il mito dell’amore e del rispetto per eccellenza: la Beatrice di Dante Alighieri “Della figlia di Folco Portinari/Simbolo trasumato del mio desiderio vano”
Crudeli e spietati i versi denunciano e chiedono perdono, ci riportano alla vera essenza della composizione, alla violenza subita dalle donne da uomini, uomini che mai sono stati tali. “Ma tu/ Mi hai sopportato/ Sempre hai sopportato/ il tuo figlio/trucidato/ Hai dato il frutto del ventre tuo/ A chi ti stuprò/ A chi ti donò calze di seta/A chi ti ebbe dal lenone”
Leggendo “Vocativo donna” abbiamo immaginato, per libera associazione, un parallelismo con i grandi nudi di Amedeo Modigliani, per molto tempo ritenuti “scandalosi”. E se nella purezza delle linee, del pittore livornese, emerge una sensualità vera, viva, nella poesia di Renato Gabriele le parole crude denunciano senza infingimenti la violenza perpetrata.
Ma cosa esprime davvero, quale messaggio racchiude “Vocativo donna”? Lo spiega, in uno scritto, lo stesso autore: “Considerando i molti interventi intorno all’argomento della violenza sulle donne e del ginecidio parrebbe trattarsi di un deprecato fenomeno dei nostri giorni o dei tempi comunque recenti, mentre è recente soltanto la consapevolezza della macroscopica portata e della diffusione di questi delitti. Concordo con quanti fanno risalire il seme di questa violenza a quella sorta di “diritto di proprietà” che certi uomini pretendono di vantare, per via di un’atavica cultura tribale ad essi pervenuta, sulle donne e sul loro corpo.[.] La questione è indubbiamente grave e pretende fondamentali atti riparatori. [.] La turbata coscienza del poeta ne anticipa l’esplosione precorrendo i tempi della riflessione corale.
“Vocativo donna” è, forse, la composizione più conosciuta e rappresentata del volume “Le Accidiose commedianti”, il libro pubblicato nel 1978 fu selezionato per il “Premio Viareggio”.
A Latina, recentemente, in una riduzione teatrale, si è registrato uno straordinario successo di pubblico e di critica, grazie all’interpretazione di un’altra eccellenza latinense l’attrice Elisabetta Femiano della compagnia “Opera prima”.
Chi è l’autore?
Renato Gabriele è scrittore, poeta, autore di romanzi, di saggi sulla poesia, i suoi lavori sono stati presentati presso la casa museo del premio Nobel per la Letteratura Czeslaw Milosz, a Krasnogruda, in Polonia. L’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, ha invitato Renato Gabriele a rappresentare l’Italia. Il poeta è stato insignito dell’onorificenza di Benemerito della Repubblica di Polonia. E’ stato, infine, relatore in uno dei più importanti convegni italiani, sulla poesia di Wislawa Szymborska, uno dei quali organizzato dall’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con il Comune e l’Università di Bologna.