Stella Laudadio Celentano, “Sotto il melo ti ho svegliata”
di Cora Craus –
La silloge di Stella Laudadio Celentano “Sotto il melo ti ho svegliata” ha uno stile preciso, definito, di drammatica espressività che diventa testimonianza di un profondo senso religioso. E il raffinato studio della parola denotano un gusto poetico ricercato, attento. Il ritmo calmo dei versi è contrapposto ad una potente e sotterranea passione, una tensione dell’anima tesa tra l’inconciliabile necessità terrene e il desiderio all’elevazione divina.
Tutto il lavoro di Stella Laudadio Celentano in “Sotto il melo ti ho svegliata” (ed. Menna – pag.128 – € 13) è caratterizzato da una complessa articolazione di temi che riserva il massimo risalto alla Donna, nelle sue tante declinazioni, che parte dal mito e giunge fino alla dolcezza dell’intimo familiare con la composizione dedicata alla figlia Matilde “Nella valle dorata di Elicona/ Ho intrecciato/ Per Te/ Ghirlande d’amore e di sogni”.
Una galleria di donne, una silloge permeata da spiritualità dove la cultura e la sensibilità, la fede dell’autrice diventano strada maestra per attraversare e fondersi con il tutto: sentimenti, emozioni, storia, religione in una parola, la vita.
Ampia parte della raccolta poetica è dedicata ad una galleria di donne attraverso di loro, Stella Laudadio Celentano, narra, nel suo specifico sentire, storie di Mistiche Italiane “Corpi evanescenti/Anime carnali/ Sperimentatrici/Di spazi infiniti/ Divini”.
Composizione dopo composizione sfilano nomi che accettati o meno, fanno parte del DNA della nostra cultura quali Maria Cecilia Bay, Caterina da Siena, Chiara d’Assisi, Maria Maddalena De’Pazzi; a loro si accostano donne di altri paesi, altri mondi tutte unite da quel lungo filo di Arianna che è la fede cattolica ed ecco allora la poesia divenire pennellate di parole per ritratti di donne come Hetty Hillesum “Figlia del popolo ebraico/ Filosofa laica/ nell’orrido squallore di Westerbok”. Donne ebree, donne che sentiamo sorelle come Edith Stein “La tua misericordia/ Trasfigurò/ In balsamo e frescura/ Le piaghe di Auschwitz”.
I nostri occhi si sono riempiti di pungenti lacrime al suono di un nome, di un simbolo: Anna Frank. I versi della poeta ci sono parsi un canto ed un abbraccio per tutte le Anne Frank “Creature senza tempo/Di un tempo/Spietato e crudele”.
Troppo lungo, e toglierebbe bellezza alla lettura, l’elenco delle donne immortalate nella poesia di Stella Laudadio Celentano. Tra di loro donne di oggi, donne di cultura che si specchiano, si rimandano alle figure del mito. E, la penna dell’autrice, nella composizione Delitti di donne, si immerge nella contemporaneità più dura e crudele: il femminicidio. “Tragicamente/ La relazione d’amore/ La brutalità sulle donne/ Fenomeno in espansione,/aggruma vittime”