Storia dell’Agro Pontino, Pontinia sommersa dalle acque dopo la bonifica
di Marina Cozzo –
“ E’ un grido di gioia e di orgoglio che noi lanciamo nel cielo d’Italia. Inauguriamo Pontinia terzo comune dell’Agro redento. Il nuovo comune si aggiunge agli atri settemilacinquecento comuni della nazione. ” (Mussolini, fonte Le Città di Mussolini)
Pontinia fu la terza delle Città Nuove fondate in era fascista.
Come tutte le altre entità urbane del progetto di Bonifica Integrale le origini dell’abitato risalgono al 1935.
Il territorio di Pontinia e, più generalmente, quello della Pianura Pontina di Latina, venne recuperato integralmente dall’attività umana solo al termine delle operazioni di prosciugamento della regione.
Fondata, esattamente il 19 dicembre 1934, venne inaugurata il 18 dicembre 1935 e fu appellata dagli Uffici tecnici dell’Opera Nazionale per i Combattenti quale “vasto e saldo centro rurale”. Tuttavia, la sorte fu rea, con la neonata città, sconvolta dalla guerra, forse più delle altre aree pontine: dal 16 ottobre 1943 e fino al 27 maggio 1944, anche Pontinia venne coinvolta nelle operazioni belliche, che causarono l’allagamento di due terzi del territorio comunale.
Diverse furono le case coloniche distrutte o danneggiate, molti ettari di terreno sono stati cosparsi di ordigni bellici.
Ma il colpo di grazia fu l’allagamento a causa dell’ostruzione dei canali e dell’asportazione, compiuta dalle truppe tedesche in ritirata, delle pompe delle idrovore che permettevano il regolare deflusso delle acque anche nei terreni siti al di sotto del livello del mare.
Così, Pontinia tornò a rivivere l’incubo delle acque e della palude.
Finita la guerra, vennero ripristinati i corsi d’acqua e i canali di defluizione.
Con la caduta del fascismo e la proclamazione della Repubblica, fu tolta dallo stemma una grande M, che stava per Mussolini, formata da due fasci littori, come a cancellare dalla memoria un simbolo nefasto.
L’economia del centro pontino è prevalentemente agricola e numerose sono le aziende zootecniche.
Pontinia, poliedrica com’è, seppur con vocazione agricola, ha sviluppato anche il settore zootecnico legato alla produzione del latte e all’orticoltura.
Situata nella pianura Pontina, vanta un territorio rigoglioso e fortunato per la presenza, alle spalle, dei Monti Lepini e, davanti, il Mar Tirreno.