“Christmas blues”, perché lo psicologo si cerca di più durante le vacanze natalizie
di Stela Taneva –
In questo periodo dell’anno si moltiplicano le richieste di aiuto dallo psicologo, le visite dai medici e dai dentisti ed in generale si osserva un aumento di stati d’animo ansiosi e depressivi. Perché si verifica tale condizione durante queste feste che si presentano con tante luci, musica, allegria e molte occasioni per stare insieme?
Con l’arrivo della stagione invernale le giornate si accorciano e presto diventa buio. La luce, è noto, influenza il metabolismo della melatonina e il suo rapporto con la serotonina, neurotrasmettitore che regola l’umore, oltre che appetito e sonno. E quindi le notti più lunghe determinano un umore più basso.
Il freddo, caratteristico di questa stagione, ci costringe a rimanere più in casa al caldo sotto le coperte. Nello stesso tempo, ci troviamo forzati dalla preparazione delle due feste più attese dell’anno: Natale e Capodanno. I preparativi per il menù ci spingono dentro i supermercati a riempire i carrelli e a pensare al menu con ansia e preoccupazione. Le riunioni con la famiglia ed i membri che si presentano da vicino e da lontano smuovono in ognuno emozioni contrastanti. L’acquisto di doni ci catapulta nelle vie dei negozi con l’ansia di trovare l’oggetto adatto per i nostri cari.
Queste celebrazioni invernali sono legate a tradizioni più antiche del Natale, come i Saturnalia con cui i romani festeggiavano il solstizio d’inverno che cade il 21 dicembre, detto il giorno più breve dell’anno, perché il sole tocca il punto più basso dell’orizzonte. Durante questo periodo i popoli pagani celebravano il giorno di rinascita del Sole Invitto ed i festeggiamenti si prolungavano per più giorni.
La fine dell’anno è anche un momento di bilanci tra obiettivi raggiunti e mete mancate. Segna il passaggio da un anno che finisce e l’anno nuovo che è in arrivo. Si lascia un periodo di certezze e si entra in una dimensione sconosciuta, impregnata di aspettative, nuovi propositi e buone intenzioni.
Per chi è in condizioni di vulnerabilità, tristezza e solitudine, questi momenti possono acuire la sofferenza. Si parla di “Christmas blues”. Si osserva una diminuzione di interesse verso le attività che normalmente portano piacere come cibo, sesso, lavoro, amici, hobby e divertimenti. Senso di vuoto e profonda angoscia.
Come uscirne fuori? Cercare di vivere queste giornate con maggiore naturalezza e spontaneità. Sintonizzarsi solamente sulle cose che realmente danno piacere e soddisfazione ed evitare di subire forzature e pressioni sociali. Prediligere le esperienze autentiche ed appaganti. Vivere di più durante il giorno ed esporsi alla luce e all’aria aperta. Focalizzare l’attenzione su stimoli positivi e uscire dalla ritualità di queste feste.
Le condizioni familiari, sociali, storiche sono cambiate e questo ci mette di fronte ad un modo nuovo di vivere questa realtà. Bisogna sapersi reinventare e riadattare con nuove espressioni rispetto alle ricorrenze, lasciando il passato e facendo spazio al presente che apre a nuovi scenari futuri. Non è il cosa ed il quando, ma come riusciamo a gestire gli stimoli che si presentano che conta. I nostri valori di oggi sono diversi dai valori di chi ci ha preceduti ed è necessario trovare nuovi equilibri rispondenti alle esigenze ed ai bisogni che si presentano nel nostro presente.